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Squadrismo!

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Il fascismo in camicia nera governò l’Italia per vent’anni mediante dittatura, fino al disastro finale della II Guerra Mondiale, mentre quello rosso potrebbe, ipoteticamente, governarlo nei prossimi anni riducendolo, visti gli intenti, economicamente, socialmente e per credibilità internazionale a brandelli, proprio mentre ci troviamo nell’anticamera di un altro conflitto mondiale

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Se il fascismo italiano si contraddistinse per il culto della violenza, per il guerrafondaismo, per la prevaricazione, per l’antisemitismo, per lo squadrismo che manganello alla mano si opponeva all’esercizio del libero pensiero nella società, nella scuola e nelle università; per la violenza nelle piazze e nel Parlamento, per la tendenza a imporre costumi, linguaggio e comportamenti, allora possiamo sostenere che nel nostro Paese sta ritornando la dittatura. Il fascismo del quale parliamo noi, però, è molto più pericoloso di quello che s’inventò Benito Mussolini, perché si presenta sotto le mentite spoglie del dirittismo, fino al punto di riuscire a spacciare il nuovo squadrismo per lotta antifascista, grazie alla complicità del mainstream e di apparati istituzionali che si professano libertari, repubblicani, democratici e votati all’applicazione della legge.

Pertanto, dopo le immotivate violenze poste in atto dagli attivisti pro-Pal a Milano, a Roma, a Bologna e a Napoli qualche giorno fa (e in queste ore alla Camera dei Deputati da parte di Pd e M5S) nel corso delle manifestazioni “pacifiste” per Gaza, ci sono domande che i nostri connazionali dovrebbero iniziare a porsi: a quale parte politica appartengono coloro che esercitano la violenza nelle piazze, contro la proprietà privata e le forze dell’ordine? Chi vorrebbe mandare i nostri militari a mostrare i muscoli in Ucraina? Chi pratica il nuovo antisemitismo? Chi sta tentando di conculcare il libero pensiero? Chi sono gli squadristi che impediscono le lezioni ai docenti universitari non allineati al pensiero unico? Chi, a suon di orchestrate gazzarre tenta ogni giorno di far diventare il Parlamento sede di piazzate invece che palestra del confronto politico?

Per un osservatore oggettivo la risposta sarebbe semplice e chiara: la Sinistra, in ogni sua declinazione, e il M5S! E perché l’informazione (che pure si dice libera e democratica) non denuncia tutto questo? E anche qui la risposta di un osservatore sereno sarebbe semplice: perché l’informazione che conta è parte di tutto questo! Basta andare a leggere La Stampa, o la Repubblica, o il Corriere della Sera, o il Fatto Quotidiano, oppure andare a guardare televisioni come l’emittente televisiva privata LA7 per capacitarsene. Anzi, questa emittente è diventata così sfacciatamente di parte che, anche prima di fare zapping per collegarvisi, si sa già che nove volte su dieci è in corso una trasmissione contro il governo di Giorgia Meloni che, beninteso, non è stato immune da errori in questi tre anni, ma vivaddio sta anche inanellando successi politici ed economici in Italia e all’estero! Tra l’altro, il nuovo fascismo rosso ha più punti di contatto di quanto si possa immaginare con quello che prese il potere in Italia oltre un secolo fa.

Per carità, non abbiamo l’intenzione di scimmiottare le “Vite parallele” di Plutarco (anche perché gli interessati non meriterebbero tanto impegno), ma soltanto prenderci lo sfizio di sovrapporre due personaggi della nostra storia: il primo perché governò l’Italia per vent’anni dittatorialmente fino al disastro finale della guerra, la seconda perché potrebbe governarlo nei prossimi anni riducendolo economicamente, socialmente e per credibilità internazionale a brandelli, proprio mentre ci troviamo nell’anticamera della Terza Guerra Mondiale. Avrete capito, immagino, che ci riferiamo a Benito Mussolini e alla segretaria del Pd, Elly Schlein. Infatti, una certa similitudine tra il fascismo di ieri e quello rosso di oggi la si ritrova già nell’origine politica di questi due tragici personaggi, ignoranti di economia e di politica internazionale, tant’è che Mussolini, il capo di un Paese prevalentemente rurale la cui produzione industriale nel 1940 rappresentava appena il 2,7% di quella mondiale, andò a dichiarare guerra a Paesi che, invece, rappresentavano il 60% della produzione globale. D’altronde, lo stesso velleitarismo ignorante del cosiddetto Duce, anima anche la Schlein e Conte che pensano di risolvere gli annosi problemi economici italiani, acuitisi quando era al potere la loro parte politica, pagando coloro che non lavorano e imponendo maggiori oneri impositivi a chi invece lavora, dimentichi di un insegnamento di Churchill: “Una nazione che si tassa nella speranza di diventare prospera è come un uomo in piedi in un secchio che cerca di sollevarsi tirando il manico”. Per chiudere il cerchio delle somiglianze, ricordiamo che sia l’origine politica di Benito che di Elly è da ricercarsi nella sinistra massimalista.

Purtroppo, del fascismo di ieri l’attuale Sinistra ha adottato anche lo squadrismo delle sue frange estreme. Ma non è detto che, qualora dovesse andare al potere, poi queste si lascino mettere la museruola o, se credete, “normalizzare”: Mussolini, per riuscirvi con le camicie nere dovette inventarsi la Mvsn – Milizia Volontaria Sicurezza Nazionale. Se andassero al potere Elly e Giuseppi potrebbero, al massimo, arruolare gli sfascisti del Centro Sociale milanese del Leoncavallo e quello torinese di Askatasuna, oltre ovviamente all’Armata Brancaleone del reddito di cittadinanza. Immaginiamo che con cotante truppe i due pensino di poter sanare i conti pubblici, di fronteggiare le mire imperiali di Putin sull’Europa, la crisi perniciosa dell’Ue, lo sganciamento degli Stati Uniti dall’Europa e la progressiva infiltrazione della Cina comunista nelle nostre economie, nelle nostre scelte politiche e nei nostri stili di vita. Speriamo che il buon Padreterno – che ha sempre avuto un occhio benigno per l’Italia – illumini gli elettori affinché tengano tali personaggi il più lontano possibile dalle stanze del potere. È una questione di sopravvivenza del Paese.

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