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Da Montefalcone Valfortore una preghiera e una rassicurazione

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Montefalcone Valfortore
Al Sacrario di Bari i resti del Tenente Ennio Goduti per anni sono stati soltanto un nome e un numero, mentre a Montefalcone Valfortore adesso occupano la posizione centrale del monumento ai caduti dove, almeno tre volte all’anno, riceverà gli onori dalle autorità cittadine, dalle scolaresche e, ogni giorno, un pensiero dai viandanti che si recano al santuario della Madonna del Carmine

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A seguito dell’articolo con il quale, lo scorso 16 marzo, sul nostro blog Donato Tesauro dava notizia dell’imminente trasferimento dei resti mortali del Tenente Ennio Goduti dal Sacrario dei Caduti d’Oltremare di Bari al suo paese natale, Montefalcone di Valfortore, un signore che si identificò come “Antonio” espresse qualche perplessità su tale trasferimento. Egli, infatti, valutò un errore il far tornare a casa i resti mortali di Ennio Goduti perché, a suo parere, a Bari l’eroe avrebbe ricevuto gli onori da parte del presidente delle repubblica ogni anno, a Montefalcone di Valfortore invece…

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A riguardo vorremmo rassicurare Antonio, perché al Sacrario dei Caduti d’Oltremare di Bari il loculo del Tenente Ennio Goduti per anni è stato soltanto un nome e un numero tra gli altri 75.000 caduti, mentre a Montefalcone Valfortore adesso occupa la posizione centrale del monumento ai caduti dove, almeno tre volte all’anno, riceverà gli onori dalle autorità cittadine, dalle scolaresche e, ogni giorno, un pensiero dai viandanti che si recano al santuario della Madonna del Carmine. E non se ne abbiano a male Antonio e il presidente della Repubblica, ma anche adesso che si trova a sovrumane altezze, siamo persuasi che il ricordo del suo popolo sia per Ennio Goduti più importante di ogni onore ufficiale da smarcarsi una volta all’anno dalla tabella degli impegni istituzionali delle autorità.

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Ma il senso della scelta di riportare a casa i resti dell’eroe è in alcuni passaggi del discorso che il sindaco del Comune fortorino, Leonardo Sacchetti, ha fatto il giorno della cerimonia, lo scorso 25 aprile: «…Oggi il nostro pensiero va a tutti i concittadini che non ebbero la fortuna di ritornare dai teatri di guerra. E di fronte all’urna di Ennio Goduti c’è l’abbraccio ideale del paese che lo vide nascere, un paese che vuole portare gli ultimi abbracci che mamma Marianna e i fratelli, Ettore e Carmela, non gli poterono dare perché, partito per la guerra il 6 giugno del 1940, non ritornò più da loro. Ma, dopo 83 anni dalla sua eroica morte nell’oasi di Giarabub egli è ritornato a noi, nella terra che lo vide bambino pieno di gioia […] Al sacrario Militare di Bari dove riposava, dopo un periglioso tragitto dalla Libia all’Italia, ricevette degna sepoltura e tutti gli onori dovuti ai martiri e agli eroi, ma riportando a casa l’urna abbiamo voluto aggiungere agli onori la vicinanza quotidiana della sua gente. Così, negli anni a venire, ogni volta che passeremo vicino a questo monumento, ci segneremo anche in sua memoria, sapendo che nel sacello immaginato dal Tenente Colonnello e pittore Donato Tesauro giacciono i resti mortali di un altro valoroso e sfortunato figlio di Montefalcone di Valfortore…».

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Grazie Ennio, grazie signor sindaco, grazie generoso popolo di Montefalcone col parroco e il vescovo in testa, grazie autorità civili e militari che siete accorse numerose a rendere onore all’eroe: in un giorno importante della nostra storia patria ci avete fatto sentire degli italiani migliori.

(Servizio fotografico del dottor Luigi Ciaraffa)

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