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Lo stupro di Piacenza e i violentatori della verità

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stupro di Piacenza
Lo stupro di Piacenza, oltre alle solite polemiche elettorali, dovrebbe innescare alcune riflessioni sul garantismo acritico che, a molti nostri connazionali, appare sempre di più come una scimmiottatura della vera giustizia. Anche se le cose stanno diversamente perché, giustamente, nello Stato democratico le garanzie giudiziarie devono valere per tutti, sta di fatto che così viene percepito dagli italiani il garantismo ideologico

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Una donna ucraina di 55 anni, all’alba di domenica scorsa, è stata assalita per strada e stuprata per terra, pubblicamente, come fosse un animale, da un immigrato ventisettenne proveniente dalla Nuova Guinea.

Mentre tale bestialità avveniva, qualcuno ha ripreso la scena col telefonino e l’ha integralmente pubblicata sui social, cosa che hanno fatto anche alcuni media e, sui suoi canali di partito, la leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, nemica giurata dell’immigrazione clandestina. Costoro hanno fatto bene, hanno fatto male a pubblicare tale video? 

Noi lo avremmo pubblicato facendo salva l’identità della donna per evitare che, poveretta, venisse “stuprata” una seconda volta e ciò per un convincimento e un auspicio: dobbiamo imparare a riportare le cose così come avvengono, sennò tradiamo la missione di informare mettendoci al servizio della vulgata corrente e facendoci da essa dire che cosa si può scrivere, e che cosa non si può scrivere.

Infatti, il gran sacerdote di questa vulgata chiamata anche mister politically correct, Enrico Letta, è subito insorto contro la Meloni, dimentico che i suoi compagni di partito avevano fatto la medesima cosa quando a infierire contro un extracomunitario a terra, fino a ucciderlo, era stato un italiano. 

Un’altra verità che si vorrebbe nascondere è che la maggior parte degli stupri sono commessi da immigrati, nonostante il dato numerico apparentemente sbilanciato a favore degli italiani: “…più dell’80% degli stupri sulle donne italiane è stato commesso da un italiano. Gli stupratori stranieri sono il 15,1%” (Fonte: Il Sole 24 ORE del 25 luglio 2018). C’è, però, un dettaglio affatto trascurabile da considerare: gli stranieri in Italia sono soltanto un decimo della popolazione totale!

Comunque, chi abbia fatto bene e chi abbia fatto male a pubblicare il video dello stupro lo stabiliranno la Procura della Repubblica di Piacenza e il Garante della Privacy (stavolta…) prontamente intervenuti innescando una serie di polemiche e strumentalizzazioni elettorali tra la Destra e la Sinistra, facendo passare in secondo piano l’orrendo crimine e colui che lo ha commesso.

Ciò in nome di un garantismo che a parecchi italiani appare come una scimmiottatura della vera giustizia. Anche se, in realtà, le cose stanno diversamente perché, giustamente, nello Stato democratico le garanzie giudiziarie devono valere per tutti, sta di fatto che è così che un certo tipo di garantismo (ideologico) viene percepito da un numero crescente di italiani.

Insomma, Letta, segretario di un partito che ha perso il senso del limite esistente tra garantismo e impunità, non dovrebbe pendersela con la Meloni se i nostri connazionali pensano che l’ordine sociale sia soltanto a Destra, ma solo con se stesso.

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