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Il generale Vannacci ha fatto esplodere le contraddizioni della Destra e della Sinistra

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generale Vannacci
Intorno al libro del generale Vannacci sta prendendo corpo la grande contraddizione della Sinistra e della Destra. Infatti, la prima, che si vanta di discendere dalla Resistenza e di essere la sacra vestale della Costituzione, assume posizioni e pretese sempre più anticostituzionali sull’espressione del libero pensiero, mentre la seconda ha il timore reverenziale di scalzarla da quella posizione perché vacilla ancora sotto la croce (che peraltro si è costruita da sola) delle sue origini post-fasciste

– Enzo Ciaraffa –

Quando per anni si forzano le basilari regole di un sistema democratico, due sono le cose che possono capitare: o quel sistema involve in tirannia quale che sia la sua forma moderna, o presenta il conto che, in ogni caso, sarà sempre salato perché rifondarla una democrazia costa sempre più che coltivarla. Ciò premesso, vi dico subito che non ho ancora letto il libro “Il mondo al contrario scritto dal generale dei paracadutisti Roberto Vannacci e, pertanto, non entrerò nel merito di ciò che ha scritto, ma sul bailamme che sta provocando nelle fila della nostra classe politica soltanto per avere affrontato – pare di capire – con linguaggio civile e giudizi disallineati dal politically correct imperante, temi come ambientalismo, femminismo, arrivo dei clandestini e gay.

Infatti, a proposito di questi ultimi, il generale Vannacci avrebbe scritto: «Normali non lo siete, fatevene una ragione! […] La normalità è l’eterosessualità». Ma pare che sul cogente tema dell’insicurezza sociale il Generale sia stato ancora più netto: «Se un ladro entra in casa, perché non dovrei essere autorizzato a sparargli, a trafiggerlo con un qualsiasi oggetto mi passi tra le mani? Se pianto la matita che ho nel taschino nella giugulare del ceffo che mi aggredisce, perché dovrei rischiare di essere condannato?». E anche su questo punto non vedo dove sia il delitto del Generale atteso che milioni di italiani la pensano come lui… almeno tutti quelli che hanno votato il Centrodestra.

Apriti cielo, non appena si è saputo dei giudizi contenuti nel libro, è iniziata la canizza della Sinistra, a fronte di una Destra scopertasi all’improvviso conformista, allineata al pensiero unico se non proprio vile, nonostante il fatto che i temi incrociati dal Generale nel libro siano intimamente connessi alla sua identità politica. Ma su questo punto ritorneremo più avanti. Adesso limitiamoci a rilevare che, anche questa volta, al cospetto della legittima iniziativa personale di un cittadino-ufficiale, la Sinistra nel suo insieme si è rivelata imbattibile nella produzione di aria fritta e minchionate a vagoni, blaterando di malessere nelle forze armate come ha fatto Landini della Cgil dimenticando che l’unico problema delle forze armate è la mancanza di quelle risorse economiche per rinnovarsi e che proprio la Sinistra ha sempre negato loro. Qualche altro campione in debito di notorietà ha addirittura attribuito al generale Vannacci una pericolosità sociale tale da fargli revocare il porto d’armi (ammesso che lo abbia) come ha proposto Riccardo Magi di +Europa, o mettendo severamente in discussione la cristallina professionalità e l’ottimo stato di servizio dell’alto ufficiale come ha fatto Roberta Pinotti, quasi fosse la competenza militare scesa sulla terra, la versione femminile di Von Clausewitz.

A riguardo della competenza di questa signora così categorica nei giudizi, voglio ricordare che in veste di ministro della Difesa, nel mese di giugno del 2014, attraverso il quotidiano di Torino La Stampa, influenzata forse dalla web-democrazia inventata da Beppe Grillo, rivolse un inconsueto invito agli italiani: «Scriveteci per aiutarci a costruire il futuro delle Forze Armate». Nessuno se la cagò. Ma poi quale aiuto, quale illuminante con­sulenza la Pinotti si aspettava di poter ricevere dalla lettera di un’eventuale massaia di Pescopagano sull’evoluzione delle dottrine strategiche e dei fattori di potenza tra gli Stati? Figurarsi, dunque, quale possa essere il livello di competenza militare che ha supportato il giudizio di questa signora su di un grande soldato quale ha dimostrato di essere Vannacci fino a oggi… forse il Generale ideale di questa ex ministro della difesa era lo yes man che poi andò a prostrarsi a quel Juncker, detto anche l’ubriacone di Bruxelles, e adesso magnificamente “sistemato” in un’azienda italiana con uno stipendio lordo di 400.000 euro l’anno per fare che cosa non si è capito.

Sull’altro versante politico sconcerta rilevare che, eccetto Crosetto che in qualità di ministro della Difesa doveva dire le cose che ha detto, Fratelli d’Italia non si è scaldata molto per difenderlo e, se non fosse per le tiepide, singole prese di posizione del vice ministro Galeazzo Bignami e del deputato Giovanni Donzelli potremmo dire che sulla specifica polemica in casa FdI regna la calma piatta. Eppure la posta in gioco non è il controverso libro “Il mondo al contrario” ma qualcosa di molto più grande, perché ha a che vedere con i nostri diritti fondamentali in quanto cittadini del mondo libero e con la Costituzione in quanto cittadini italiani. E sì, perché vorrei domandare ai signori della Sinistra, se la Costituzione vale erga omnes, come la mettiamo con l’articolo 21 che recita esattamente così: “Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione…”.

Per carità, volendo, possiamo discutere anche sull’inopportunità dei pensieri espressi da un Generale in servizio attivo, ricordando, però, che di per sé l’inopportunità di un comportamento non è classificabile tra le mancanze disciplinari di un militare e pertanto non può essere causa di rimozione dall’incarico. Se ciò dovesse avvenire, come sta avvenendo in queste ore, a essere incostituzionali sarebbero la rimozione e un eventuale provvedimento disciplinare. E poi trovo contraddittorio il fatto che a due militari omosessuali è riconosciuto il diritto di “sposarsi” in divisa senza che la cerimonia offenda l’istituzione militare, mentre a un bravo Generale non è riconosciuto neppure il diritto di non essere d’accordo, non capendo che così facendo si conferma esattamente quello che lo stesso Generale voleva dimostrare, e cioè che quella dei gay è una lobby pervasiva e privilegiata.

In verità, non mi preoccupa tanto il futuro professionale di Vannacci perché l’uomo, sebbene caparbio, mi appare piuttosto ligio, equilibrato e riflessivo, come in genere sono i grandi soldati, per cui non credo che farà la miserevole fine di quel Masaniello sconclusionato del famigerato generale Pappalardo, m’impensierisce piuttosto l’incapacità della Destra e della Sinistra di rendersi conto che intorno al suo libro sta prendendo corpo la loro più grande contraddizione. Infatti, la Sinistra, che si vanta di discendere dalla Resistenza e di essere la sacra vestale di quella Costituzione che è il Vangelo dei diritti di ognuno di noi, assume posizioni sempre più anticostituzionali circa l’espressione del libero pensiero, mentre la Destra ha il timore reverenziale di scalzarla da quella posizione che una Sinistra liberticida evidentemente non merita, ciò perché vacilla ancora sotto la croce (che peraltro si è costruita da sola) delle origini post-fasciste. Eppure il responso di una cospicua fetta d’italiani su temi come i privilegi dei gay, l’insicurezza sociale e una scombiccherata politica migratoria si sta rivelando abbastanza chiaro, visto che la maggior parte di essi è corsa a comprare il libro di Vannacci facendolo diventare un best seller in pochi giorni tant’è che adesso Amazon lo vende a 40 euro la copia.

Concludo ricordando che la storia non concede mai due volte ai popoli la possibilità di emendarsi da colpe (politiche) ataviche perciò, almeno per una volta, si faccia chiarezza, la Destra e la Sinistra definiscano senza tartufismi le rispettive posizioni politiche su alcuni fondamentali temi, come quelli tirati in ballo da Vannacci nel suo libro per esempio, e da parte sua l’inquilino del Quirinale chiarisca una volta per tutte che la Costituzione non è una privativa della Sinistra come il monopolio dei tabacchi, né che essa è pregiudizialmente contro una Destra democratica e liberale. Proviamo ad uscire un po’ tutti dagli equivoci che si agitano sullo sfondo!

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