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Da Boragno, ancora l’arte in Galleria

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I pennelli di Donato Tesauro non si limitano ad accarezzare le figure ma a vigorosamente definirle nei colori e nella forma, in modo che esse divengano un pugno nello stomaco dell’osservatore, sferrato con i guantoni di una libera idea dell’espressione artistica e della coraggiosa affermazione dei sentimenti individuali, grazie ai quali non va a cercare la bellezza delle sue donne nei modelli classici o nella perfezione stilistica ma nella spiritualità del dolore
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Per quanto nei quadri di Donato Tesauro compaiono alcuni influssi neo-impressionisti, è difficile inquadrare il pittore nella cornice di una definibile corrente artistica perché egli, in una ricercata solitudine interiore, usa trasporre nei suoi quadri l’ansia e le paure che si agitano nel suo campo di indagine preferito: quello delle donne con il suo atavico carico di dolore e di ingiustizie.

Infatti, ogni quadro di Tesauro è una denuncia del dolore muliebre in di tutte le sue forme, come l’esclusione e la imposizione del degrado sociale, la cosiddetta violenza di genere anche se – ed è bene chiarirlo subito – la sua visione del problema è di quelle che non si prestano a ruffianesche gigionerie. Come dire che il nostro artista ha in uggia le periodiche manifestazioni pro-donne che, il più delle volte, si svolgono all’insegna di un folclore fine a se stesso, svilendo la serietà del messaggio e facendo sì che il problema di fondo della disparità di genere continui ad avere molti cultori e pochi praticanti.

I pennelli di Tesauro, infatti, non si limitano ad accarezzare le figure ma a vigorosamente definirle nei colori e nella forma, in modo che esse divengano un pugno nello stomaco dell’osservatore, sferrato con i guantoni di una libera idea dell’espressione artistica e della coraggiosa affermazione dei sentimenti individuali, grazie ai quali non va a cercare la bellezza delle sue donne nei modelli classici o nella perfezione stilistica ma nella spiritualità del dolore.

Ma il dolore femminino è antico quanto l’umanità, perciò secondo Tesauro ha tanti volti quante sono le donne sulla faccia della terra, ecco perché egli ha voluto titolare la sua prima mostra “Donna è…” con un sospeso di tre punti che, a rifletterci sopra, sono più incisivi di una denuncia e, allo stesso tempo, più soffici ed avvolgenti di un abbraccio di affetto, di comprensione e di “rumorosa” solidarietà.

Forse è stato per questa ragione che la Musa bustocca dell’editoria e dell’arte a Busto Arsizio, Francesca Boragno, ha organizzato la mostra delle opere di Donato Tesauro presso la propria galleria dal 20 maggio al 2 giugno.

Faranno da corollario alla mostra tre manifestazioni come il concerto della Docker 3 Band il 23 maggio, la presentazione del libro illustrato di Ciaraffa e Tesauro “Anni da ridere … o da piangere” il 29 maggio mentre il 2 giugno, anniversario della nostra repubblica, ci sarà il Concerto della Repubblica del coro “Canta che ti passa” diretto dalla maestra Marilena Anzini, sempre da Boragno.

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L’ingresso sarà libero anche se contingentato.

Galleria Boragno via Milano, 4 – Busto Arsizio. Dal 20 maggio al 2 giugno 2021 Donna è… Mostra del pittore Donato Tesauro

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