Il fascismo uguale dei diversi gagliardetti
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Forse la loro violenza dei centri sociali non sarà squadristica, perché invece dei libri del duce e dei gagliardetti innalzano l’effige di Che Guevara e le falci e martello, ma la cosa essenziale in una decente democrazia non è sotto quale bandiera si ricorra alla violenza, bensì l’assoluta proscrizione del ricorso ad essa per poter sostenere le proprie idee politiche
– Silvio Cortina Bascetto –
A Bari la sede del partito politico di estrema destra, CasaPound, è stata chiusa e trenta suoi iscritti denunciati nell’ambito delle indagini sugli scontri avvenuti, a settembre scorso, con i manifestanti cosiddetti antifascisti che avevano inscenato un corteo contro Salvini. Il giudice, infatti, ha incriminato i militanti di CasaPound per “aver partecipato a pubbliche riunioni, compiendo manifestazioni usuali del disciolto partito fascista e di avere attuato il metodo squadrista come strumento di partecipazione politica”.
Per quanto riguarda l’aggressione non entro nel merito, visto che quando gli estremisti si scontrano va sempre a finir male, a parte il fatto che anche cinque manifestanti “antifascisti” sono stati indagati per violenza e minaccia alle forze dell’ordine, a significare che pacifici e tranquilli non lo erano neanche loro. Ciò che mi preoccupa è, invece, il fatto che l’accusa di ricostituzione del partito fascista si basi sul ritrovamento di un busto di Mussolini, di libri sullo squadrismo, di una bandiera della Decima Mas, di manubri da ginnastica e, nelle abitazioni di alcuni indagati, di libri sul fascismo, cartoline di Mussolini e bandiere con l’aquila.
Intanto non si capisce come dei manubri da ginnastica possano configurare prova di ricostituzione del partito fascista. Poi sarebbe utile sapere se il possesso di libri e cimeli relativi al ventennio sia condizione sufficiente per poter sostenere l’accusa di ricostituzione del partito fascista. Anche perché il poco democratico disegno di legge del deputato Pd Fiano, che prevedeva il divieto di detenere e vendere oggetti richiamanti il fascismo, non è mai stato approvato, come dire che non è mai diventato legge. Forse il tribunale di Bari non lo sa?
E sì, altrimenti dovrebbero essere indagati milioni di italiani che posseggono cimeli e libri di quel periodo storico, comprese medaglie al valore, attestati e diplomi dei nonni. E quanto all’avere attuato il metodo squadrista come strumento di partecipazione politica, invitiamo il tribunale di Bari e il suo procuratore a indagare anche i centri sociali, compresi quelli che hanno organizzato la gazzarra anti Salvini, i quali in questi anni si sono distinti soprattutto per la violenza delle loro manifestazioni e per aver impedito, sempre con la violenza, le manifestazioni di altri movimenti politici.
Forse la loro violenza non sarà squadristica ma sempre violenza è, anche se, invece dei libri del duce e dei gagliardetti, essi innalzano l’effige di Che Guevara e le falci e martello. Stiamo attenti, perché la cosa essenziale in una decente democrazia non è sotto quale bandiera si ricorra alla violenza, ma l’assoluta proscrizione del ricorso ad essa per poter sostenere le proprie idee politiche
Ma, evidentemente, questo il tribunale di Bari e il suo procuratore ancora non l’hanno capito.