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Il dottor Jekyll e mister Hyde della Sinistra italiana

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dottor Jekyll e mister Hyde
Procedere a tentoni, o con battaglie di principio come sta facendo il Pd, non arricchirà il carrello della spesa dei suoi elettori e porterà altro consenso alla Destra democratica che, in verità, è più “riposante” della Sinistra, perché non impone ipocriti cliché etici ai suoi seguaci. Per come la vediamo noi, il Pd continuerà a perdere consensi fintanto che non deciderà se essere il difensore dell’establishment o dei ceti popolari: non può esserlo di entrambi

Un individuo che si proponesse di uccidere un bambino nella pancia della madre, di porre fine alla vita di un malato terminale, di far invadere il proprio Paese da centinaia di migliaia di stranieri senza arte né parte, o che facesse il tifo per il coito anale e per i terroristi palestinesi che sognano una nuova shoah, in qualsiasi parte del mondo lo definirebbero certamente “mostro”, come dottor Jekyll e mister Hyde, in Italia invece viene definito progressista.

Orbene, non incliniamo né per la Destra, né per la Sinistra, essendo dei liberali di antico conio ma, perché tali, non abbiamo difficoltà, quando capita, a condividere quei provvedimenti politici dell’una e dell’altra parte politica purché essi esaltino i diritti fondamentali e inviolabili degli individui, primo fra tutti la loro uguaglianza di fronte alla legge.

Dopo cotanta premessa, va da sé che non potremmo nutrire nessun tipo di risentimento, o desiderio di ghettizzazione, verso coloro che non la pensano come noi o che abbiano preferenze sessuali diverse dalle nostre, fermo restando la rivendicazione del diritto di poter liberamente definire le loro inclinazioni contrarie all’ordine naturale delle cose.

Ci domandiamo, speriamo senza fraintendimenti a questo punto, come facciano coloro che sono al timone dell’ex corazzata della Sinistra italiana, il Pd, a non vedere la causa delle falle che la stanno facendo progressivamente affondare in un mare di contraddizioni e di errori madornali, così tanti che perfino Giuseppe Conte, che non è proprio un gigante della politica, sembra essere diventato un grande ammiraglio.

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In altre parole, una cospicua fetta del popolo piddino, vista la loro lontananza dalla realtà corrente, se ne impipa dei principi sbandierati dai capataz per coprire la mancanza di programmi e di leadership perché, come quella comunista di un tempo, la base del partito di Letta è tradizionalista, anche se non lo ammette. Sicché i suoi attuali elettori, a differenza dei padri con i calli alle mani, con la pelle cotta dal sole della campagna o dei cantieri edili, sono più acculturati e, perciò, si pongono molte più domande di loro e sono anche in grado di darsi delle risposte. 

Il diritto all’aborto?

Che sia una libera (e spesso drammatica) scelta delle donne e non un dogma.

Le relazioni omosessuali?

Che ognuno sia libero di decidere con chi andare a letto, ma non facciamo diventare l’omosessualità la nuova stella polare dei rapporti di coppia e titolo di merito per accedere a cariche pubbliche o di partito: Elly Schlein, per esempio, può ambire alla segreteria del Pd (al quale peraltro non è neppure iscritta) perché ha i medesimi diritti di tutti gli altri candidati, non certo perché è lesbica come da lei stessa dichiarato in un’intervista televisiva!

L’accoglienza?

Un Paese sovrano deve poter decidere chi far varcare i propri confini, valutando di volta in volta, in base alla sua capacità economica, perché accogliere indiscriminatamente i migranti economici per poi abbandonarli sotto i ponti, o nelle mani della malavita organizzata, più che un atto umanitario è un suicidio sociale.

La buona morte dei malati terminali?

Non può esistere una buona morte perché la vita è un dovere da compiersi per noi stessi, per le persone che amiamo e per la comunità umana prima che nazionale, fino alla fine, per quanto dolorosa essa possa essere. E, soprattutto, chi siamo noi per arrogarci il diritto di decidere chi far vivere o morire?

Ci confrontiamo continuamente, e spesso anche con costrutto, con il pensiero del Pd e possiamo assicurare che questi sono, più o meno, gli interrogativi e le risposte del suo elettore-medio, che dovrebbero quanto prima suggerire ai vertici di Botteghe Oscure di smettere la difesa a oltranza delle banche d’affari e della Bce a trazione tedesca, per ritornare a parlare il linguaggio delle cose reali come le bollette del gas e della luce, l’inflazione galoppante e il mancato adeguamento degli stipendi rispetto alla spinta inflattiva.

Procedere a tentoni, o con battaglie di principio, non arricchirà il carrello della spesa degli elettori Pd e porterà soltanto altro consenso alla Destra democratica che, in verità, è più “riposante” della Sinistra, perché non impone ipocriti cliché etici ai suoi seguaci. E poi, non si può continuare a essere tutto e il contrario di tutto come una volta sostenere Conte alla guida del governo, e una volta Draghi, che era il suo esatto contrario. Non si può avere in pancia la vecchia Democrazia Cristiana e allearsi con la Sinistra estrema e… l’elenco delle antinomie potrebbe andare avanti all’infinito. Sicché, per come la vediamo noi, il Pd continuerà a perdere consensi fintanto che non deciderà se essere il difensore dell’establishment o dei ceti popolari: non può continuare a essere, allo stesso tempo, il dottor Jekyll e mister Hyde della Sinistra italiana che già non gode di buona salute da almeno un secolo.

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