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Cara Giorgia, attenzione alla pattumiera…

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pattumiera
L’inflazione che sta erodendo stipendi e salari, l’aumento della bolletta di luce, di gas e dei generi di prima necessità, l’immigrazione irregolare fuori controllo, gli sgambetti che a riguardo la Germania continua a tirarci nel Mediterraneo con le sue Ong e la tensione per un’eventuale ingestibilità dell’economia potrebbe, molto ipoteticamente in verità,  indurre Mattarella a un nuovo neo-montismo

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Nell’articolo dello scorso 17 settembre, su questo blog sostenemmo che “…le parole dal sen fuggite di alcuni big leghisti, così come l’invito della primadonna della Destra francese, Marine Le Pen, al raduno di Pontida, devono essere traguardate con questa ottica [elettorale – n.d.a], e non come fanno i loro avversari politici che già evocano l’implosione del governo e, addirittura, fanno pure il nome del successore della Meloni a Palazzo Chigi: il direttore uscente della Banca d’Italia Ignazio Visco. I più versati tra essi in fantascienza fanno, invece, il nome di Fabio Panetta, che Visco dovrebbe sostituire alla Banca d’Italia”.

Ebbene, con onestà intellettuale ammettiamo che sui proponimenti dei tanti avversari del governo di Giorgia Meloni forse fummo troppo ottimisti sulla capacità della Sinistra di scindere la metafisica dei desideri dalla fisica delle cose. Infatti, specialmente in questi ultimi giorni, si stanno saldando delle coincidenze che, dopo appena due settimane da quell’articolo, sembrano rendere meno fantascientifici, almeno nelle intenzioni, i suddetti proponimenti. Parliamo di coincidenze come il furioso battage dei soliti media storicamente legati alla Sinistra, l’aumento della bolletta di luce e di gas dovuto alla guerra in Ucraina, l’inflazione che per quanto in calo continua a erodere stipendi e salari, l’immigrazione irregolare quasi fuori controllo e gli sgambetti che a riguardo la Germania continua a tirarci nel Mediterraneo con le sue Ong e, puntualissima, la concentrazione sullo spread (l’arma con la quale fu fatto fuori Berlusconi) leggermente in salita ma al di sotto di 200 punti. E, ovviamente, nell’armata della santa fede non poteva mancare la solita Procura di Catania. Insomma, si sta cercando di creare una tempesta laddove non ci sono neanche le nuvole ancora. In proposito qualche precisazione del Quirinale sul fatto che in democrazia i governi nascono e cadono in Parlamento aiuterebbe a porre fine alle battaglie speculative per far iniziare quella sui problemi del Paese in carico al Centrodestra.

Per carità, è oggettivo il problema dell’Italia che si trascina appresso un debito pubblico, lievitato esponenzialmente con i governi del passato, tra i più alti al mondo il che, unito a una manovra di bilancio non proprio entusiasmante per la mancanza di soldi, sta producendo qualche incertezza negli investitori interni e internazionali. Com’è pure oggettivo che con il governo del premier “perfetto”, Mario Draghi, lo spread arrivò a toccare 250 punti base, parecchio al di sopra di oggi, con la differenza non da poco che Super Mario aveva tutti a favore, dal Quirinale all’Ue, dagli Usa alla Bce, dalla Francia alla Germania, dalle multinazionali alle agenzie di rating, tipo Goldman Sachs della quale era stato pure vice presidente, mentre Giorgia Meloni questi stessi soggetti li ha pregiudizialmente contro. Proprio tutti? E ritorniamo al Quirinale.

Per quanto Mattarella non abbia fino a oggi raggiunto gli eccessi d’intervento e i debordamenti costituzionali dei suoi predecessori Scalfaro e Napolitano, crediamo che abbia sempre a portata di mano il bidone della pattumiera dove buttare la Giorgia nazionale in caso di pilotato allarme proveniente dai mercati. Ciò potrebbe accadere se dovesse prefigurarsi uno scenario come quello che nel 2011 portò al golpe in bianco del trio Merkel, Sarkozy, Napolitano. Allora, dopo il defenestramento del Cavaliere, il “salvatore” della patria fu Mario Monti, che in meno di due anni a Palazzo Chigi, riuscì a fare a pezzi il Paese con la sua spending review, anzi possiamo dire che la contrazione dei finanziamenti alla Difesa, alla scuola, ai Comuni, la soppressione di strutture sanitarie periferiche e l’imposizione alle Regioni di tagliare un’importante fetta di posti letti nelle strutture ospedaliere (che avremmo duramente pagato durante l’imperversare del Covid), sono figlie sue e del defunto Napolitano.

Eppure, per realizzare un tale disastro Monti fu fatto senatore a vita addirittura prima di produrre risultato, tanta era la voglia di Napolitano & C. di togliersi dalle palle il Cavaliere. Mattarella potrebbe essere tentato da un nuovo neo montismo nel caso la situazione italiana dovesse farsi più pesante sul piano economico? Tentato magari no – l’uomo ha sempre giocato a carte scoperte fino a oggi – ma esservi costretto da avvenimenti che tentano di saldarsi con sospetto tempismo in Italia e all’estero, sì. A meno che Giorgia non vinca almeno una delle sfide che ha lanciato all’Europa, come quella importantissima della gestione collettiva dell’immigrazione irregolare.

Peraltro, una vittoria, ma anche mezza basterebbe, su questo spinoso problema è possibile visti l’attivismo internazionale della premier e i denti digrignati del governo tanto che, proprio in queste ore, il leader del Partito Popolare Europeo a Strasburgo, il tedesco Manfred Weber ha dichiarato: “Azioni unilaterali e non coordinate, come quelle delle navi delle Ong tedesche che trasportano i migranti nei porti italiani, non avvicinano l’accordo sulla riforma dell’immigrazione. Possiamo ridurre l’immigrazione illegale solo se lavoriamo insieme. Tutti i Paesi devono compiere uno sforzo per lavorare sull’adozione del patto sulla migrazione”. Ma anche la giorgiona nazionale non se sta con le mani in mano visto che a Malta è riuscita a compattare sul problema immigrazione i Paesi rivieraschi del versante sud dell’Europa.

E, poi, è un caso che del Partito Popolare Europeo di Weber faccia parte anche l’Unione Cristiano Democratica tedesca alla quale appartiene la presidente del Parlamento Europeo, Ursula von der Leyen, rieleggibile per un altro mandato? Ed è sempre un caso che costei si stia tanto spendendo sull’immigrazione a fianco di Giorgia Meloni che l’anno prossimo potrebbe portare al Parlamento Europeo un cospicuo numero di eurodeputati utili a compensare le previste perdite nel Ppe e nei liberali di Renew suoi storici elettori?

Animo Giorgia, forse non finirai in pattumiera … almeno fino al 2024, purché tu e la squdra di governo non vi comportiate come i Generali di Caporetto, che nel 1917 fecero rovinosamente rinculare l’intero fronte italiano soltanto perché si convinsero di esser stati presi alle spalle in quello che era stato, inizialmente, soltanto lo sfondamento settoriale di un piccolo reparto tedesco. Vai avanti, dunque, ne hai la forza e la capacità, anche se speriamo ardentemente che a nessuno dei tuoi (gli imbecilli alla Crippa sono anche nel tuo partito…) venga in mente di affermare tronfio: «Noi tireremo diritto».

Vignetta di Laura Zaroli

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