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I social fanno i guardoni, le femministe tacciono e i culi spopolano

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lato B
Riferite a una bella donna, o ad un suo straripante particolare anatomico, il lato B, certe espressioni sono scontate, perciò è insopportabile l’ipocrisia di quegli organi d’informazione i quali, mentre da un lato invocano la flagellazione per chi offende la cosiddetta parità di genere o si lascia andare in maschi apprezzamenti sul fisico delle donne, poi pretendono di concentrare la bellezza di queste ultime in un deretano

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In questi giorni di caldo e di vacanze si stanno sprecando i superlativi riferiti a personaggi noti e meno noti come, per citarne alcuni, la cantante (almeno così ci riferiscono…) Elettra Lamborghini, l’imprenditrice Chiara Ferragni in Fedez, la figlia d’arte Aurora Ramazzotti, le conduttrici televisive Elisa Isoardi e Michelle Hunziker, l’attrice Chiara Francini, la cantante Arisa. A corredo delle foto ammiccanti di codesti personaggi, ritratti al mare o in piscina, si stanno sprecando – infatti –  aggettivi quali eccezionale, inimitabile, unico, assoluto, strepitoso e via dicendo.  

Siccome siffatte espressioni riferite a una bella donna sono scontate, qualche frequentatore del nostro blog si starà domandando dove sia la novità. Ebbene, la novità è nell’allocazione degli aggettivi suddetti che, nel caso specifico, è il didietro anche se i voyeur funzionali di alcuni media, specialmente quelli online, lo declinano nelle versioni imposte dal politically correct, come lato B e fondoschiena, ma sempre di culo si tratta.

Ovviamente, non ci passa nemmeno per l’anticamera del cervello di sostenere che ci turbi un nudo di donna, un lato B o un suo straripante particolare anatomico e, tuttavia, troviamo insopportabile l’ipocrisia di quegli organi d’informazione i quali, mentre da un lato invocano la flagellazione con le ortiche per chi si lascia andare in maschi apprezzamenti sul fisico di una bella donna, poi inclinano a rappresentare la bellezza di quest’ultima con un bene allocato deretano. Non parliamo, poi, delle cosiddette femministe, quelle che se non scrivi ministra o avvocata ti linciano a mezzo social. Ebbene, nessuna di queste signore (e tra esse ve ne sono di onorevolmente impegnate nei più disparati campi del sapere!) ha avuto ancora da ridire sulla dilagante moda di rappresentare una donna col suo culo sui social. E il pensiero, la personalità, le qualità artistiche, l’intelligenza che dovrebbero stare – si auspica – un po’ più in alto di quel deretano dove vanno, inevitabilmente, a finire?

Verrebbe da dire “nel cesso”, ma siamo personcine a modo e non lo diciamo…

(La copertina è di Donato Tesauro)

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