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Gli eterni Peter Pan della generazione “Atreju”

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Peter Pan
A Rosazza, un borgo biellese dell’alta Valle Cervo, a margine del cenone di Capodanno al quale partecipava la crème de la crème della classe dirigente locale di FdI e un esponente di rilievo del governo nazionale, il sottosegretario Delmastro, a momenti ci scappava il morto per i comportamenti di alcuni irresponsabili che si rifiutano di crescere in un momento in cui occorrerebbe tanta maturità individuale

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Vista l’eredità ricevuta dal 2023 (guerra in Ucraina e nella striscia di Gaza), non ci facciamo molte illusioni sul come si svilupperà l’anno appena nato, soprattutto dopo avere ascoltato gli auguri che mammolette del calibro di  Xi Jinping, Putin  e Kim Jong-un hanno fatto ai loro popoli: il primo ha assicurato che la Cina si prenderà Taiwan; il secondo che la Russia farà a pezzi l’Ucraina se non si piegherà ai suoi voleri; il terzo che la Corea del Nord non esclude una guerra con la confinante Corea del Sud. Fin qui, però, potevamo ancora pensare di trovarci al cospetto dei truci rituali che questi tre Paesi hanno ereditato dal comunismo, del quale sono figli di secondo letto, e che tutto sommato l’Occidente ha in sé il carattere, l’intelligenza e la classe dirigente giusta per poterli quantomeno contrastare.

Poi, il 1° gennaio è arrivato il bilancio del Viminale sulla notte di San Silvestro a convincerci che, forse, un criceto ha più intelligenza di alcuni italiani: un morto e 274 feriti dovuti all’improprio utilizzo di armi da sparo e all’accensione di fuochi pirotecnici proibiti dalla legge. A riguardo, uno dei feriti dai fuochi, in provincia di Lecce, si è addirittura frantumato i testicoli e i chirurghi hanno dovuto amputare ciò che ne restava dopo che si era fatto esplodere un potente ordigno tra le gambe… irresponsabile e pure coglione verrebbe da dire se il termine non evocasse un dramma personale. Tuttavia, nonostante tali e tanti decerebrati circolanti nel nostro Paese, pensavamo che in futuro avremmo potuto contare almeno sulla “classe dirigente giusta” per raccogliere il guanto di sfida lanciato all’Occidente dalle ultime dittature comuniste al mondo, ma dal Biellese ci è arrivata la prova provata del fatto che, le nostre, sono soltanto illusioni.

Infatti, nella sede della Proloco di Rosazza, un borgo dell’alta Valle Cervo, a margine del cenone di Capodanno al quale partecipava la crème de la crème della classe dirigente locale di FdI, a momenti ci scappava il morto a causa di alcuni coglioni che, purtroppo, non possono essere chirurgicamente resecati come quelli del ragazzo salentino. Eh sì, non s’è capito bene come, a un certo punto della serata, alla quale erano presenti, tra gli altri, la sindaco e suo fratello, il sottosegretario alla Giustizia Delmastro con la scorta, dalla tasca del deputato di FdI Emanuele Pozzolo sia venuta fuori una pistola di piccolo calibro che ha ferito il genero di uno dei componenti la scorta del già menzionato sottosegretario.

Ma sono più di quanto si voglia dare ad intendere gli interrogativi lasciati in sospeso da questa sconcertante vicenda, sulla quale fidiamo voglia intervenire direttamente Giorgia Meloni per chiarirne subito tre aspetti: perché il deputato Pozzolo si è presentato armato al veglione organizzato da elementi del suo stesso partito? Perché al veglione era presente il genero di uno dei componenti la scorta del sottosegretario e temiamo non fosse il solo parente imbucato? Se la scorta di Delmastro era affidata a una delle tre polizie statali esistenti nel nostro Paese, perché – come la legge imponeva loro – nessuno dei poliziotti presenti ha provveduto a sequestrare la pistola incautamente esibita in un luogo affollato da persone reduci, peraltro, da abbondanti libagioni?

E pensare che appena qualche ora prima, nel suo discorso di fine anno il presidente della Repubblica si era soffermato, preoccupato, proprio sul delicato tema: «Lo Stato deve garantire la sicurezza della convivenza. Anche contro il rischio di diffusione delle armi». E meno male!

A questo punto sarà il caso che la presidente Giorgia Meloni, nella duplice veste di capo del partito e del governo, stigmatizzi una volta per sempre il comportamento del deputato Pozzolo. Probabilmente non servirà a niente perché siamo persuasi che soggetti come Pozzolo non siano facilmente recuperabili a un progetto di duraturo governo del Paese, dal momento che si ostinano a non voler capire che una cosa è andare a fare gli eterni Peter Pan alla kermesse romana di “Atreju”, altra è l’assunzione di responsabilità di governo.

Ovviamente, essendo quella della maturità culturale e politica un problema generazionale, la sindrome di Peter Pan non colpisce soltanto il Centrodestra, ma anche la Sinistra italiana la quale si è data addirittura una sorta di Princess Pan a (s)governarla. Tutto questo in un mondo che sta per andare a finire in poltiglia sotto i tacchi di nuove ed implacabili dittature. Senza contare il fatto che l’anima nera di tutti i problemi in Medioriente, l’Iran, dopo dopo aver subito due attentati terroristici poche ore fa, ha iniziato a minacciare sfracelli nell’area. C’è davvero poco da stare allegri.

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