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Forse quest’anno capiremo dove vuole andare la Sinistra

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Gino Cecchettin
Iolanda Apostolico, Patrick Zaki, Gino ed Elena Cecchettin e l’ultimo uscito allo scoperto nella fila della resistenza piddina, il consigliere della Corte dei Conti Marcello Degni. Ebbene, siamo curiosi di vedere quanti di questi nomi troveremo nella lista dei candidati della Sinistra alle prossime elezioni europee

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Se nel 1994 non fosse sceso in politica Silvio Berlusconi, non avremmo mai conosciuto certi personaggi che ancora oggi angustiano e quotidianamente offendono la nostra idea di democrazia col loro pericoloso, impunito settarismo. Infatti, pur di combattere il Cavaliere, che trent’anni fa aveva osato fare a pezzi la gioiosa macchina da guerra della Sinistra (copyright Achille Occhetto), i transfughi di un comunismo miseramente imploso, per darsi una tardiva e incomprensibile imbellettata socialdemocratica, arruolarono di tutto in modo da poter sembrare tutto e il contrario di tutto: magistrati, sindacalisti, giornalisti e perfino attori; operai nessuno.

Ma, ieri come oggi, il guaio della Sinistra nostrana, ma in genere di tutte le sinistre compresa quella liberal americana, è l’incapacità di uscire dal dogmatismo ideologico, tant’è che finisce col commettere sempre gli stessi errori. Uno di questi è come quello di aver portato a Roma un furbo ivoriano, a nome Aboubakar Soumahoro, il quale, non appena è entrato in Parlamento sulla scia delle sue (presunte) lotte a favore degli immigrati sfruttati, avrebbe scoperto che, a sua insaputa ovviamente, tra gli sfruttatori c’erano anche la moglie e la suocera. Ma il candido Soumahoro non è il solo a essere stato cooptato da una politica senza programmi, senza qualità e senza valori, col solo obiettivo di essere sventolato come una bandierina, laddove è mancante quello che una volta era l’armamentario ideale di base perfino dei politicanti di basso livello. Quindi, la massima aspirazione di certi personaggi, che ogni tanto spuntano come vermi dal fango della nostra storia, è stata quella di diventare bandierine della resistenza, prima contro Berlusconi, oggi contro Giorgia Meloni.

Per aiutarvi a capire dove vogliamo andare a parare, buttiamo giù dei nomi, invitandovi a controllare, tra qualche mese, quanti di essi verranno candidati alle prossime elezioni europee: Iolanda Apostolico, Patrick Zaki, Gino Cecchettin, Elena Cecchettin e l’ultimo arrivato nella fila della sinistra resistenza, il consigliere della Corte dei Conti Marcello Degni. Infatti, qualcuno dei signori elencati si sta già preparando a diventare un personaggio pubblico, visto che, a quanto pare, il signor Gino Cecchettin, papà della povera Giulia uccisa a coltellate dall’ex fidanzato Filippo Turetta appena lo scorso 11 novembre, avrebbe scelto una nota agenzia londinese per la cura della sua immagine. Su questo blog, in verità, il 24 novembre e il 4 dicembre scorsi, avevamo già espresso più di qualche perplessità sul comportamento di alcuni membri della famiglia della sfortunata ragazza di Vigonovo.

Ma, poi, perché scandalizzarsene, la politica italiana è diventata anche questa roba qui! Il problema è se ce la possiamo ancora permettere.

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