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Non suicidiamoci a causa delle dimensioni

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Daily Mail
A riprova che la maturità degli esseri umani fa sempre un passo in avanti e quattro all’indietro, a distanza di sessant’anni da certe nostre goliardate adolescenziali, leggiamo su di un tabloid serio come il britannico Daily Mail di una mappa riferita alle dimensioni del bigolo suddivisa per fenotipi continentali

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Nel campo sessuale, noi ragazzi nati nell’immediato dopoguerra eravamo meno inibiti di quanto oggi si possa immaginare. Infatti, ricordiamo con ribalda tenerezza che, quando ci trovavamo in classi tutte al maschile, non di rado capitava che nei momenti di pausa senza gli insegnanti e con la conseguente baldoria che ne nasceva, invece di mangiare il panino con la mortadella o ripassare la Divina Commedia ci dedicavamo a dispute un po’ hard. Ovvero, tiravamo fuori il righello dalla cartella e iniziavamo la gara (con sigarette in palio che all’epoca si vendevano anche sfuse) a chi lo aveva più lungo.

A riprova che la maturità di noi esseri umani fa sempre un passo in avanti e quattro all’indietro, a distanza di sessant’anni dalle nostre goliardate adolescenziali, ci siamo ritrovati sotto il naso addirittura una mappa delle dimensioni del bigolo, suddivisa per fenotipi dei diversi continenti e pubblicata da un tabloid serio come il britannico Daily Mail, che è stato poi riproposto dall’Adnkronos con un lancio dell’8 aprile scorso. Ebbene, secondo tale mappa i cambogiani dovrebbero essere vicini all’estinzione di massa avendo essi l’attrezzo lungo soltanto 10 centimetri, come dire, per usare un accettabile eufemismo, che dalle parti del delta del Mekong il pozzo è profondo e la fune del secchio è corta.

Con pignoleria tipicamente britannica, il Daily Mail ha pubblicato perfino i dati delle dimensioni, pene per pene in ordine decrescente: su novanta Paesi esaminati in testa ci sono gli equadoregni con 17,6 centimetri; seguono i camerunesi con 16,6 e i boliviani con 16,00. I primi piselloni dell’Unione europea sarebbero olandesi e francesi, piazzatisi al nono posto della classifica con 15,5 centimetri. Noi italiani occupiamo un onesto diciannovesimo posto con 15,3 centimetri, e comunque parecchio avanti rispetto ad americani e britannici che, poverini, si troverebbero rispettivamente al sessantesimo e al sessantottesimo posto con 13,5 e 13,1 centimetri. Come abbiamo visto agli inizi, gli ultimi della classifica sarebbero i cambogiani.

Dico io, ma se a sedici anni certe stupidaggini sono comprensibili, anzi, quasi obbligatorie, possibile che degli adulti responsabili in presenza di due guerre in atto e con un conflitto mondiale all’orizzonte, in un mondo che sta andando in tocchi, non trovino nulla di meglio da fare che interessarsi alle dimensioni dei bigoli? A commento finale di tutto ciò possiamo soltanto riportare un pensiero del compianto attore americano Robin Williams a proposito di quel femminiere da strapazzo del presidente americano Bill Clinton: “Dio ha dato all’uomo un pene e un cervello, ma sfortunatamente non lo ha provvisto di abbastanza sangue da far funzionare entrambi nello stesso momento”.

Purtroppo per loro, gli inglesi del Daily Mail non riescono in ciò neppure con un organo alla volta visto le castronerie delle quali vanno occupandosi. Ma di questo dobbiamo farcene una ragione perchè temiamo che in una società fallocratica come la nostra, il problema delle scarse dimensioni continuerà ad angustiare la maggior parte dei maschietti indipendentemente dalla testa da essi utilizzata perché, a ben vedere, il loro vero problema non è nelle “dimensioni” ma nella testa, nella scarsa capacità di fondersi, di armonizzarsi con l’altro sesso. Come dire che la maggior parte dei maschietti ancora non ha capito che per avere una sana e soddisfacente vita sessuale per tutte le parti in causa, è importante scendere dal cocchio … per il bene dal cacchio.

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