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Truffe agli anziani, un vademecum per evitarle

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La Questura di Varese ha sintetizzato le misure di autotutela che i cittadini possono adottare, in poche semplici regole, elencando anche le situazioni che, inscenate ad arte dai truffatori, devono insospettire e far scattare nella nostra mente il segnale di “allarme rosso”
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Ne inventano ogni giorno una nuova e la studiano così bene che diventa difficile, per chiunque, rendersi conto di trovarsi di fronte a truffatori che cercano di carpire la nostra buona fede, i soldi, i gioielli per poi sparire nel nulla.

E gli episodi di truffe “porta a porta” o via telefono sono divenuti così frequenti da indurre il vicario della questura di Varese, Leopoldo Testa, a riproporre un vademecum per mettere in guardia chi è più indifeso o più facilmente aggredibile da falsi operatori dell’Enel, dell’Asl, del Comune, dell’Inps, di Equitalia, anche falsi poliziotti, carabinieri, falsi ereditieri che purtroppo spesso, soprattutto gli anziani, per vergogna non denunciano.

I truffatori si adeguano ai tempi ed alle strategie repressive affinando le tecniche del raggiro: si passa dalla richiesta di aiuto, telefonica o tramite citofono della propria abitazione nelle ore notturne, di una donna per un falso incidente o per il figlio malato, alla falsa verifica della posizione fiscale, al controllo della disponibilità finanziaria, dalle marche da bollo necessarie per ritirare l’eredità del lontano parente al falso rimborso delle bollette, dalla vendita dell’orologio di occasione, alla verifica della falsità delle banconote che, poi, spariranno regolarmente, alla verifica delle tubazioni per una perdita di gas o presenza di mercurio, fino al falso tamponamento con richiesta di risarcimento bonaria in contanti.

truffe anzianiUna delle modalità più frequenti per mettere a segno questo genere di truffe consiste nel confondere le idee, distrarre la potenziale vittima per evitare che si renda conto di quello che stanno combinando alle sue spalle. Come distinguere queste situazioni di potenziale pericolo? Eccone alcune:

  1. Distrazione Un tipico esempio in cui viene sfruttata la confusione è la coppia di truffatori, un uomo e una donna, vestiti distintamente, che con la scusa di una conoscenza comune, la proposta di una vendita porta a porta o di un affare irrinunciabile riescono ad accedere all’abitazione della vittima di turno, solitamente una persona anziana, e poi chiedono di accedere al bagno o di avere un bicchiere d’acqua e approfittando della distrazione causata e si appropriano di tutti gli oggetti di valore.
  1. Autorità Il principio di autorità dice che se qualcuno ha un’autorità riconosciuta dalla società, allora saremo più disposti a fare quello che ci chiede. Ogni giorno deponiamo la nostra fiducia nelle mani di qualcun’altro, e non sempre questa si rivela una buona idea (falso poliziotto, carabiniere o agente polizia municipale). Quando per esempio mettiamo nelle mani di malviventi o sedicenti verificatori non meglio identificati il nostro bancomat o la carta di credito, questi codici potrebbero essere copiati e utilizzati su-Internet.
  1. Riprova Sociale Anche le persone più intelligenti a volte si fanno guidare dal comportamento della massa. Per attirare la tua attenzione viene preparata una folla di complici attorno ad un venditore/banditore. Se tutti guardano ci sarà qualcosa di interessante, viene da pensare. E così ci si avvicina. Una volta che sei vicino vedi persone giocare e vincere una dopo l’altra. Anche questi sono complici messi lì per sfruttare la riprova sociale e convincerti che è un gioco a cui puoi vincere facilmente.
  1. Avidità L’occasione fa l’uomo ladro e la truffa colpisce più facilmente chi è avido di denaro o vuole facili guadagni. Alcuni truffatori propongono facile arricchimento da conseguire con un sistema di solventi/spray/vernici che trasforma un foglio di carta “speciale”, entrando in una macchinetta o in una vasca, in una banconota perfetta (ovviamente non fanno vedere come succede e solo la banconota dimostrativa sarà genuina). Le vittime dell’acquisto di questo sistema che, in realtà, non funziona, non denuncerebbero mai nessuno perché sanno che producendo denaro avrebbero commesso un reato. Più una persona è disperata o avida e più facile sarà ingannarla. Gli autori della truffa dell’orologio/anello/collana apparentemente di valore, ceduto in cambio di una somma che non sarebbe sicuramente proporzionata se l’oggetto lo fosse realmente, lo sanno molto bene, in realtà l’oggetto non vale niente ma la vittima se ne accorgerà solo quando tutti gli attori si saranno dileguati e non torneranno mai più.
  1. Inganno Ovviamente molte delle truffe si basano sull’inganno e sull’omissione di informazione. Tipico esempio il montaggio a domicilio, da parte di un sedicente operaio della azienda del gas, che è estranea a tutto, dell‘allarme per le dispersioni/fuoriuscite; il sistema che ci viene montato non vale sicuramente il valore che ci viene proposto e il truffatore agisce sulla leva della sicurezza e tutela della salute. Altro esempio la verifica di una segnalazione di perdita di gas o della presenza di mercurio nei tubi dell’acqua.
  1. Fretta I truffatori sanno bene che quando abbiamo fretta non riusciamo bene a verificare tutto e cadiamo vittima più facilmente di possibili truffe. Quando abbiamo poco tempo per pensare, o nella confusione, siamo anche più portati a cadere vittima dei principi psicologici elencati precedentemente, facendo le scelte del gruppo o scegliendo di ascoltare l’avidità e la prospettiva di guadagno piuttosto che ragionare con calma.
  1. Bisogno o affezione Tipico l’esempio del falso incidente al familiare che può essere risarcito a titolo conciliativo o dello stato di necessità del parente stretto che altrimenti potrebbe incorrere, se il truffato non provvede a un ingiusto esborso in contante o valori, in conseguenze drammatiche o situazioni di pericolo.

Le raccomandazioni delle Forze dell’ordine sono poche e semplici per le persone anziane e che vivono sole

  • Nessuna azienda o ente pubblico, comprese le forze di polizia, invia dipendenti e richiede pagamenti a domicilio soprattutto se la visita non è preavvisata da una lettera formale, come nel caso del censimento Istat che sta avvenendo nel Comune di Varese con numero dell’Ufficio competente facilmente riscontrabile;

  • Non aprire la porta agli sconosciuti, anche se in possesso di tesserini con foto. In caso, prima di aprire, chiamate un vicino o un familiare che vi assista; se si tratta di operatori delle forze dell’ordine in assenza di vostra richiesta e si hanno dubbi per le motivazioni chiedete conferma tramite il 112.

 

 

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