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Travaglio a Gallarate: evitiamo le liste di proscrizione

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Travaglio a Gallarate
I forzisti di Gallarate dovrebbero avere bene in mente il fatto che soltanto nelle dittature s’impedisce di parlare a qualcuno come, a parti ideologiche invertite, è avvenuto lo scorso 20 maggio al Salone del Libro di Torino, dove alcuni fanatici di sinistra hanno impedito alla signora ministro per la Famiglia, Eugenia Roccella, di presentare un suo libro, un episodio giustamente stigmatizzato dalla cultura liberale

– Enzo Ciaraffa –

Non è che Marco Travaglio mi stia particolarmente simpatico sotto il profilo professionale e mai avrei pensato di potermi ergere a suo difensore come temo dovrò fare, se non altro per un minimo di onestà intellettuale. Ma partiamo dall’inizio. Il coordinamento gallaratese di Forza Italia ha chiesto le dimissioni del giornalista Luigi Mascheroni da direttore di quel festival della cultura che è diventato Duemilalibri, giunto ormai alla sua 24^ edizione. Pare di capire che Mascheroni dovrebbe dimettersi perché ha invitato il giornalista Marco Travaglio alla sua kermesse. Ma, passando sopra la sua nota spocchia, mi sono chiesto che cosa avesse fatto di deplorevole il direttore de il Fatto Quotidiano per dover essere bandito dalla rassegna libraria gallaratese.

E allora mi son dovuto andare a leggere i punti salienti del comunicato emesso a riguardo dal coordinamento locale di Forza Italia: «…Quest’anno, il curatore della manifestazione, dottor professore Luigi Mascheroni, ha ritenuto necessario organizzare la presentazione del libro “Il Santo” di Marco Travaglio. A tal proposito poniamo alcuni quesiti al curatore: ritiene opportuno l’invito fatto a un autore che è stato recentemente condannato per diffamazione aggravata nei confronti dell’onorevole Renzi…». E poi viene fuori il vero obiettivo del comunicato che, in realtà, è quello di volere impedire a Travaglio di criticare la figura di Silvio Berlusconi attraverso la presentazione del suo libro: «…Ci viene riferito dai responsabili della Amministrazione Comunale che fosse intenzione del professor Mascheroni proporre un acceso dibattito sulla figura politica di Silvio Berlusconi. Ritiene che a quattro mesi dalla sua scomparsa, sia utile proporre un dibattito partendo dalle tesi di Marco Travaglio, per altro reiteratamente proposte e persino smentite da sentenze dei tribunali di questa Repubblica…». Ma se il defunto Cavaliere è risultato intonso, allora perché preoccuparsi delle eventuali maldicenze di Travaglio sul suo conto?

Peraltro, trovo singolare, se non specioso, il fatto che della moralità offesa di Matteo Renzi si preoccupi Forza Italia e non il suo partito che, se non sbaglio, è Italia Viva. Vorrei ricordare ai forzisti di Gallarate che soltanto nelle dittature s’impedisce di parlare a qualcuno come, a parti ideologiche invertite, è deplorevolmente avvenuto lo scorso 20 maggio al Salone del Libro di Torino, dove alcuni fanatici di sinistra hanno impedito alla signora ministro per la Famiglia, la natalità e pari opportunità, Eugenia Roccella, di presentare il suo libro “Una famiglia radicale“, un accadimento giustamente stigmatizzato da tutto il Centrodestra. Però… non ci si può strappare la tunica per la compromessa libertà di pensiero a Torino e poi fare i censuratori a Gallarate.

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