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Più che la variante Delta, sono da temere i danni economici del catastrofismo

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Il rischio di morire a causa della cosiddetta variante Delta è pari allo 0,003% per coloro che hanno completato il ciclo vaccinale, una percentuale molto più bassa di quel 1% che, nel nostro Paese, rischia di morire ogni anno per i morsi di vipera, perciò stiamo attenti al catastrofismo virale che può fare molto più danni di un’epidemia, specialmente in economia, specialmente in questo momento
– *Maria Angela Buttiglieri –

Sono passati esattamente diciotto mesi dall’inizio della pandemia da Covid-19 e, mentre scrivo, è in arrivo quella che è stata definita la variante Delta per non offendere l’India dove è stata identificata per la prima volta, come dire che se scamperemo al virus di certo non scamperemo all’ipocrisia del politicamente corretto! Con questo tipo di ragionamento allora dovrebbero offendersi anche gli spagnoli quando parliamo di influenza spagnola, gli asiatici per la febbre asiatica, i maltesi per la febbre maltese e i Paesi mediterranei per l’anemia mediterranea.

Ma veniamo alla sostanza dei veri problemi partendo dal dire che alla variante Delta ne seguiranno altre, esattamente come accadeva con le influenze del buon tempo antico anche se, essendo il Covid-19 ancora in circolazione attiva, l’unica strada per tenere sotto controllo anche le possibili complicazioni derivanti da sue varianti future è la vaccinazione, senza per questo seminare il panico come avveniva fino a pochi mesi fa. Infatti, il rischio di morire a causa della variante Delta è pari allo 0,003% per coloro che hanno completato il ciclo vaccinale, una percentuale molto più bassa di quel 1% che, nel nostro Paese, rischia di morire ogni anno per il morso di vipera.

C’è, invece, un altro discorso che andrebbe aperto al più presto a livello ONUOMS: visto che il Covid-19 è soggetto a continue mutazioni quasi fosse un virus ingegnerizzato, non sarebbe il caso di aprire una finestra di dialogo con la Cina sull’argomento? Siamo stati capaci di firmare con lei gli accordi anti atlantisti per la “Via della seta” e adesso non siamo capaci di una seria collaborazione scientifica? Altrimenti saremo costretti ad inventarci un vaccino all’anno con dei risultati non scontati perché sarebbe come costruire un’arma senza sapere se poi funzionerà contro il “nemico”.

Ma pur essendo medico, al momento sono più preoccupata per il catastrofismo strisciante che avverto in giro da parte di alcuni media che non vedono l’ora di sparare titoli cubitali da Armageddon in prima pagina, che non per l’eventuale letalità della Variante Delta, un catastrofismo che ha già iniziato a produrre i primi nefasti effetti, basta dare uno sguardo al lancio ANSA di ieri per rendersene conto: “Borsa: timori per la variante Delta e possibile stretta Fed. Europa scivola ancora”.

Perciò, cerchiamo di stare calmi attenendoci ai fatti della scienza, non spezziamo subito le gambe alla ripresa economica post-pandemia, perché un Paese non competitivo in Borsa verrebbe strozzato da una crisi di fiducia prima ancora che economica, e tra l’altro non avrebbe i soldi per fronteggiare adeguatamente il nemico biologico che si aggira in mezzo a noi e chissà per quanto tempo ci resterà.

* Specialista in anestesia, rianimazione, igiene e medicina preventiva; responsabile di FdI del dipartimento salute della Lombardia e consigliere comunale a Busto Arsizio

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