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L’Unione europea efficace quasi quanto il famigerato green pass

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Al cospetto dei provvedimenti emessi dal governo per frenare la quarta variante proveniente dall’Africa, sarà interessante vedere cosa farà l’Unione Europea al cospetto di atti che vanno a ledere i diritti di alcune categorie di cittadini. Abbiamo visto con quanto fervore essa abbia attaccato la Polonia e l’Ungheria sui i diritti delle minoranze cosiddette Lgbt. Ebbene, ora vedremo se con altrettanto vigore attaccherà l’Italia per la segregazione di circa nove milioni di cittadini europei decisa da Draghi

– Silvio Cortina Bascetto –

Il governo Draghi, non contento di aver ricattato – green pass o niente stipendio! – 23 milioni di lavoratori per costringerli a un trattamento sanitario sperimentale con rischi di reazioni gravi e talvolta anche mortali, o in alternativa a fare un tampone ogni quarantott’ore, con l’introduzione del super green pass ha addirittura vietato a chi non è vaccinato di avere una normale vita di relazione e perfino di poter fruire di quei pubblici servizi che, peraltro, paga con le sue tasse. Insomma il governo ha condannato alla morte sociale alcuni milioni d’italiani! In nome di che cosa, poi, sono stati adottati questi provvedimenti se, nonostante il 90% di vaccinati, nel nostro Paese i contagi continuano a salire e un’altra variante, africana stavolta, è alle porte? Sta di fatto che i non vaccinati al momento sono esclusi dalla vita sociale per disposizione del governo, nonostante stiano esercitando la facoltà di non volersi sottoporre a un trattamento sanitario obbligatorio (in assenza di legge che obblighi a farlo, peraltro) così come previsto dalla Costituzione: altro che leggi razziali fasciste! Quelle orribili leggi riguardarono ventimila persone, tanti erano al tempo gli italiani di religione ebraica, ovvero lo 0,5% della popolazione, anche se alla fine tra corruzione, l’inefficienza italica e il buon cuore di molti funzionari statali, furono ben pochi a subirle realmente fino all’occupazione nazista.

Oggi, invece, ci troviamo di fronte a una discriminazione su scala industriale: 23 milioni di lavoratori sono stati costretti a vaccinarsi se volevano mangiare! Di contro, 8.519.914 di non vaccinati (Fonte: report del governo del 23 novembre scorso) sono condannati all’apartheid. Un fatto a dir poco gravissimo in una nazione che si dice democratica… il prossimo passo del governo sarà l’obbligo di un contrassegno da mettere sugli abiti dei non vaccinati? Attenzione, perché con protagonisti e motivazioni diverse la storia, la brutta storia, si ripete sempre.

La verità, che nessuno vuole dire e i media men che mai, è che ci troviamo al cospetto di una dittatura dello Stato che non sa gestire in regime ordinario un’epidemia virale se non ricorrendo a provvedimenti sempre più illiberali. Ciò perché il Parlamento si è fatto esautorare dallo Stato che, non dimentichiamolo, è soltanto una struttura funzionale che ha quale conduttore il governo espressione (sic!) del medesimo Parlamento. Sicché non trovo giustificato alzare l’asticella di misure tanto aspre quanto inutili. A chi osserva, ad esempio, che il green pass serve per non ricadere nel lockdown rispondo che, a quanto dimostra l’esperienza che spero in medicina valga ancora qualcosa, questo provvedimento non serve a nulla perché laddove non è stato mai applicato o applicato in maniera blanda come nel Regno Unito, in Svezia, in Corea e in Giappone, si sono avuti meno morti rispetto all’Italia.

Mi piace anche ricordare che quando i governi stanno per attentare alle nostre terga con l’imposizione di nuove tasse o di regole assurde, sono soliti utilizzare l’aulica locuzione “Ce lo chiede l’Europa”. Ebbene, stavolta che l’Europa ci ha chiesto di garantire la “…non obbligatorietà del vaccino, alla sua sicurezza e ai possibili effetti indesiderati, in modo da assicurare una scelta consapevole e libera, senza alcuna forma di discriminazione o svantaggio per coloro che decideranno di non sottoporsi al vaccino, sottolineando che eventuali certificazioni vaccinali dovrebbero avere solo lo scopo di monitoraggio”, il governo se n’è fottuto. Ciò in chiara violazione della risoluzione numero 2361/2021 emessa dal Parlamento europeo nello scorso mese di gennaio. Come dire che anche stavolta ce l’ha chiesto l’Europa… però nisba da parte del governo italiano.

Ora sarà interessante vedere che cosa farà l’Unione europea al cospetto di un atto che va a ledere i diritti di alcune categorie di cittadini. Abbiamo visto con quanto fervore essa abbia attaccato la Polonia e l’Ungheria con discutibili motivazioni riguardanti i diritti delle minoranze cosiddette Lgbt (lesbiche, gay, bisessuali, transessuali e transgender) e come si sia sempre detta a favore dei diritti dei “migranti”. Ebbene, ora vedremo se con altrettanto vigore attaccherà l’Italia per aver segregato nove milioni di cittadini europei mentre quelli che vi arrivano dall’Africa, da dove è partita la quarta variante, possono girare liberamente per l’Italia e per l’Europa.

Ebbene, se l’Unione Europea non farà nulla come temiamo, allora vorrà dire che quando ci imporrà di ridurre il debito pubblico perché troppo alto, le pensioni perché troppo generose e il welfare perché troppo costoso, vorrà dire che con le sue risoluzioni ci puliremo il… naso. Giusto per non voler scendere più giù.

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