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Cosimato, stiamo diventando schiavi senza accorgercene

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Per ridare efficienza alle istituzioni si deve indagare su quale sia il peso delle lobby sulla politica e sulle nostre libertà, perché se la politica e le istituzioni sono inefficienti e contraddittorie non può essere solo per incapacità degli attori palesi: è molto probabile che il potere reale stia da qualche altra parte e se ne devono analizzare i contorni. Bisogna capire il ruolo dei grandi burocrati, delle fondazioni nazionali ed internazionali, dei loro organismi. Stiamo parlando di ambiti, che sono pieni di ex politici, di faccendieri o di personaggi che, vedi il caso dell’Oms, sembrano essere più alle dipendenze dei cinesi che della Carta delle Nazioni Unite
– *Francesco Cosimato –

Generale Cosimato, in questi mesi nel mondo stanno accadendo cose che dovrebbero preoccupare non poco coloro che sostengono di avere a cuore le sorti della democrazia. Mi riferisco a una pandemia in nome della quale i governi stanno erodendo pian piano i diritti e le libertà dei cittadini, mi riferisco alla censura dei social al presidente degli Stati Uniti e al tentativo dei medesimi di “pilotare” il pensiero delle masse. Eppure in un momento così greve per tutti, Renzi ha tolto il sostegno al governo Conte perché non lo ritiene all’altezza della situazione nella quale si trova il nostro Paese, pur avendolo sostenuto fino all’altrieri. Come cittadino e, soprattutto, come presidente del “Centro Europeo di Studi Sinergie” non trovi surreale tutto questo.
Non si perda tempo a seguire le dichiarazioni dei politici, questa crisi di governo, vera o presunta, virtuale o materiale, non si comprende se non attraverso l’azione delle forze reali che l’hanno determinata e che, a mio parere, non sono visibili sui media mainstream. Inutile interrogarsi sull’irresponsabilità, pur evidente, dei politici che in questo momento appaiono essere arbitri della crisi, qualcuno che noi non vediamo ha deciso di riarticolare le istituzioni che sono ridotte ormai ad essere solo il terreno di caccia di lobby che si spartiscono i soldi che la pubblica amministrazione fa girare.

Spiegati meglio.
Quando apprendo che, mentre Renzi apre la crisi, Maurizio Martina, già segretario del PD, passa ad un importante incarico alla FAO, devo ritenere che il mondo della politica non sia un empireo in cui le anime nobili della nazione rendono i loro servigi alla “res publica”, piuttosto mi viene il sospetto che la nostra vita sia in mano ad un’oligarchia di potere capace di occupare qualsiasi area della vita pubblica, dalle organizzazioni internazionali al mondo della cultura, dalla solidarietà all’informazione, dal mondo accademico alle aziende di Stato. Mi chiedo, di conseguenza, se gli attori palesi della vita pubblica siano realmente quelli che tirano le fila o siano gli individui che amministrano ed amministreranno i valzer di poltrone per ogni dove, nello Stato e nel Parastato.

Fatico, credimi, a vedere cotanto machiavellismo politico in un partito di scappati di casa come il M5S.
Se un partito come il Movimento Cinque Stelle, che è ancora il partito di maggioranza relativa in parlamento, si mette a fare le scelte più contraddittorie ed incredibili, passando da una maggioranza con un partito definito di destra ad una maggioranza con partiti di sinistra, o rinnegando la propria storia su quasi tutti i temi sui quali ha ottenuto il consenso degli italiani, si tratta solo di incoerenza politica? Un movimento divenuto partito e salito al tempio della democrazia che si comporti così è solo una congrega di teppisti o, piuttosto, un gruppo di incapaci eterodiretti da forze di tipo lobbistico in grado di influenzare qualsiasi parlamentare non sia sicuro di essere rieletto alle prossime elezioni?

Sì, in effetti un politico più è incapace, o corrotto, e più è manovrabile da quei sistemi di potere che i cittadini non percepiscono come tali. Secondo te, quali sono oggi questi sistemi di potere? Possibile che i media non si siano accorti dei loro occulti fini?
Come mai i media non parlano mai delle forze in grado di influenzare le istituzioni e la vita politica? Perché dovremmo perdere tempo a decodificare gli interventi di politici che sono appesi al listino delle prossime elezioni. Se fosse vero, come abbiamo letto nei mesi scorsi, che l’elezione di Biden avrebbe potuto portare Renzi a fare il Segretario Generale della NATO, che cosa ci perde Lui a non essere rieletto ed a lasciare che l’Italia sia governata dalle Big Pharma? Una crisi di governo e nuove elezioni consentono a Pfizer o AstraZeneca di venderci qualsiasi vaccino e tutti i materiali a corredo. Nella confusione del Ministero della Sanità quelli che non sono stati capaci di aggiornare il piano di emergenza saranno ben favoriti dalle lobby a comprare qualsiasi cosa sembra utile a curarci, salvo poi verificare il contrario.

Messa così è allucinante: che cosa possiamo fare – se lo possiamo ancora fare – per riappropriarci della politica e del nostro destino di uomini e donne liberi?
Se si vuole ridare efficienza alle istituzioni si deve indagare su quale sia il peso delle lobby sulla politica, se la politica e se le istituzioni sono inefficienti e contraddittorie non può essere solo per incapacità degli attori palesi, è molto probabile che il potere reale stia da qualche altra parte e se ne devono analizzare i contorni. Bisogna capire il ruolo dei grandi burocrati, delle fondazioni nazionali ed internazionali, degli organismi internazionali: stiamo parlando di ambiti, che sono pieni di ex politici, faccendieri o di personaggi che, vedi il caso dell’OMS, sembrano più alle dipendenze dei cinesi che della Carta delle Nazioni Unite.

Siamo alla fine di questa intervista che hai definito una “sveltina” per i suoi tempi e stringatezza, perciò voglio concludere con due domande che, in questo momento, probabilmente ti farebbe qualsiasi cittadino italiano: se ne verrà fuori? E come?
Non mi stancherò mai di ripetere che l’Italia ha bisogno di far crescere una classe dirigente dotata di una sana cultura tradizionale ed una reale capacità di gestione della cosa pubblica. Lo spettacolo sconfortante di politici che non sanno nemmeno articolare il loro pensiero che vediamo sui media, ha origine dall’eskimo e dalle molotov che durante il Sessantotto contraddistinguevano i futuri reggitori della cosa pubblica. L’ideologismo dei partiti del fronte progressista accentua il decadimento della nostra società, mentre si avrebbe bisogno di corretta gestione della cosa pubblica; si parla soltanto di immigrazione e di gender, mentre i cittadini non vengono curati, la politica perde tempo sulle tripoline e sulle abissine della Pasta Molisana.

Però, vedi, possiamo ancora dirle queste cose.
Certo, se il signor Mark Elliot Zuckerberg non deciderà che sono pericolose per la democrazia, per il suo concetto di democrazia … quando i nostri account social saranno chiusi, non avremo più voce.

*Presidente del “Centro Europeo di Studi Sinergie”

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