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Caro Medvedev, ma in quale epoca vivi?

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Medvedev
Era dalla guerra franco-prussiana del 1870 che non si sentiva parlare dei francesi come di mangiatori di rane e dei tedeschi come dei divoratori di salsicce. Riguardo, poi, l’accusa che noi italiani siamo amanti degli spaghetti è vera, ma siamo anche quelli che costruirono le mura del Cremlino e tanti altri edifici che cambiarono l’assetto urbanistico di una capitale rozza e arretrata quale era Mosca nel quindicesimo secolo

– Enzo Ciaraffa –

In un articolo dello scorso 15 aprile sostenni che l’esercito russo in Ucraina se la stava vedendo brutta perché operava secondo schemi gerarchici centralistici, risalenti alla Prima Guerra Mondiale. Tuttavia, nonostante questo mio convincimento, non avrei immaginato che anche la classe dirigente russa, la cleptocrazia che si è impadronita di quel grande Paese, fosse ferma addirittura a prima di quella guerra.

Criticando la visita a Kiev di Emmanuel Macron, di Olaf Scholz e di Mario Draghi, il vice presidente del Consiglio di sicurezza russo, Dmitrj Medvedev (quello che vorrebbe cancellare l’Occidente dalla faccia della terra), in modo sprezzante e provocatorio, ha definito noi europei mangiatori di rane, di salsicce e di spaghetti, riferendosi evidentemente a francesi, tedeschi e italiani. Oddio, di solito i tedeschi vengono abbinati ai crauti, ma stavolta quel furbone di Medvedev ha evitato di citarli perché li mangia pure lui assieme ad altri 147 milioni di russi.

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Non contento, il buon Dmitrij ha aggiunto che i leader europei che vanno a Kiev eccedono solo in promesse di vecchi obici e di bevute di horilka, la vodka degli ucraini. Insomma, secondo il nostro uomo siamo pure degli ubriaconi, anche se a riguardo dovrebbe ricordare un po’ meglio le abitudini dei suoi connazionali (che sono i più grandi bevitori al mondo di vodka), oltre che andare a riguardarsi quei filmati che ripresero il suo predecessore Boris Eltsin ubriaco ad alcuni appuntamenti nazionali e internazionali in veste di capo di Stato.

Per il resto non è assolutamente il caso di perder tempo per andare a spiegare a quello zotico in giacca e cravatta di Medvedev che gli architetti-mangiatori di spaghetti da lui tanto disprezzati hanno progettato le mura esterne del Cremlino e che le opere di Aristotile Fioravanti, Pietro Antonio Solari, Aloisio da Carcano e tanti altri, sono le costruzioni più ragguardevoli della capitale russa ancora oggi, come dire sprazzi del Rinascimento italiano esportato in Russia.

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Vede, Dmitrij, tra alcuni anni (spero al più presto, me lo consenta) lei, il suo nome e perfino il suo degno capo-compare Putin, finirete nella pattumiera della storia mentre, senza sparare un solo colpo, i mangiatori di spaghetti continueranno a conquistare il mondo, con l’arte, con la moda, con l’architettura, con la poesia e con la cucina.

 E poi, era dalla guerra franco-prussiana del 1870 che non si sentiva parlare dei francesi come di mangiatori di rane e dei tedeschi come divoratori di salsicce… suvvia Medvedev, non dico di andarsi a documentare almeno su Wikipedia, perché tra costose amanti, ville faraoniche all’estero e garçonnière fuori Mosca, immagino che voi oligarchi abbiate poco tempo per andare a documentarvi in una biblioteca, ma quantomeno provi a vivere la storia al presente! Sì, perché nonostante la brutalità messa in campo in Ucraina, nonostante il fatto che usiate missili e bombe come fossero clave preistoriche, non riuscirete a riportare indietro l’orologio della storia.

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