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Vaccinazioni: di chi è la colpa se non riusciamo a convincere tutti?

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I continui stop and go delle decisioni politiche, il fallimentare messaggio degli uomini di scienza che invece di darsi da fare in laboratorio giorno e notte, preferivano fare comparsate in televisione smentendosi a vicenda, sono stati catastrofici per la corretta percezione dei cittadini su di una parte dei quali adesso, e senza nessun pudore, si tenta di scaricare la colpa della diffusione delle varianti del virus originario

– * Maria Angela Buttiglieri –

Fateci caso, noi consumiamo alcuni cibi rispetto ad altri perché ci è stato detto che fanno bene alla linea e alla salute; prendiamo l’aereo anziché il treno perché ci assicurano che è sicuro; ci affidiamo ad alcuni criteri di edificazione perché ci fidiamo del Genio civile che li ha approvati; mandiamo i nostri figli a scuola perché ci fidiamo degli insegnanti; assumiamo dei farmaci perché il medico ci ha detto che sono indispensabili per guarire da una data malattia. Ergo, la nostra società si basa sulla fiducia perché il buonsenso, l’atavica percezione dell’esperienza, ci portano ad affidare i nostri problemi a persone che, su di uno specifico tema, ne sanno più di noi, vuoi per expertise, vuoi per il possesso di adeguati titoli professionali e culturali.

Ma allora, mi domando, perché in Italia ci sono quasi nove milioni di individui che non vogliono fare le vaccinazioni contro il Covid-19? Eppure, comunque la si giri, un vaccino, qualsiasi vaccino, è il frutto di un’esperienza di ricerca – che per quanto nel caso possa essere stata più breve rispetto ad altre – è al momento l’unica difesa che abbiamo per non soccombere all’epidemia. Peraltro, quest’affermazione la faccio da cittadina vaccinata e da medico di base per il quale il vaccino non è comunque un dogma. E sì, perché avere dubbi, il dubbio stesso, è un atteggiamento mentale positivo che aiuta la scienza nelle sue ricerche, se non portato a livelli di ottusa irragionevolezza come, purtroppo, ancora molti fanno. Da non dimenticare poi che a mettere in croce chi oggi rifiuta (irragionevolmente) le vaccinazioni sono gli stessi che, appena un anno fa, rifiutavano perfino l’esistenza del virus che, secondo loro, era una roba da fascisti. Basta andare a vedere che cosa dicevano, e facevano, l’ex segretario del Pd, il sindaco di Milano e il sindaco di Bergamo. Ma lasciamoci le polemiche dietro le spalle senza dimenticare, però, le 140.000 vittime della sottovalutata pandemia e ritorniamo a bomba.

La verità che nessuno vuol dire è che molti governi, quelli italiani in testa, non hanno saputo convincere tutti gli amministrati, anzi con le loro sottovalutazioni, indecisioni e altalenanti direttive ne hanno minato la fiducia nelle disposizioni emanate e negli stessi vaccini. Infatti, i continui stop and go delle decisioni politiche, il fallimentare messaggio di taluni uomini di scienza che invece di darsi da fare in laboratorio per sconfiggere la pandemia, preferivano fare comparsate in televisione raccontandosi e smentendosi a vicenda, è stato catastrofico per la percezione dei cittadini su di una parte dei quali adesso, e senza nessun pudore, si tenta di scaricare la colpa della diffusione delle varianti del virus originario. Tutto questo lo trovo sommamente ingiusto per la verità oltre che pericoloso per la vita sociale e per la stessa medicina perché impedisce di vedere dove sia il problema: nell’incapacità di volere ammettere che l’umanità col Covid-19 deve imparare a convivere! Peraltro, le contrapposizioni frontali non hanno mai portato a niente di buono… ricordiamoci dei sanguinosi eccessi del ’68. Trovo, poi, addirittura orripilante dal punto di vista democratico, il proposito dei media i quali, dopo che il governo ha fatto dei non vaccinati dei paria, dopo che questi sono stati esclusi dalla vita sociale e dal lavoro se non muniti di green pass, adesso pare si voglia togliere loro anche la voce in radio e televisione: signori, la democrazia è tale soltanto se è polifonica! Piaccia o meno al potere. Ma, poi, i media devono lavorare per la notizia o per rendersi graditi al potere? Rendersi graditi… lo hanno già fatto in passato e la chiamammo dittatura.

Ritornando ai vaccini, non sarebbe meglio che il presidente della Repubblica e/o il presidente del Consiglio, una volta per tutte, magari a reti unificate ci spiegassero dove stiamo andando almeno con le vaccinazioni le cui dosi stanno via via aumentando? Non sarebbe stato meglio che il Parlamento (praticamente a spasso da quasi due anni) avesse modificato la Costituzione in modo da poter rendere obbligatorie le vaccinazioni? Perché – e questo è l’assurdo – stiamo condannando alla morte sociale delle persone che rifiutano un adempimento non previsto dal nostro ordinamento, se non in alcuni casi e in forza di una legge da emanarsi. È molto facile, ma certamente incostituzionale, pensare di poter risolvere un problema di tale portata ricorrendo alla proscrizione di alcuni milioni di individui che ancora rifiutano le vaccinazioni, perché essi godono degli stessi diritti individuali e collettivi di tutti gli italiani, assistenza sanitaria compresa. Peraltro, l’Onu ha sancito chiaramente che non si può imporre l’obbligo della vaccinazione ai cittadini contro la loro volontà.

Io ho scelto un’altra via con i pazienti riottosi, che curo e mi stanno a cuore esattamente come quelli vaccinati: cerco di far capire loro con la chiarezza degli esempi, con la pazienza e senza farli sentire colpevoli in partenza, perché il vaccino è indispensabile. E il più delle volte riesco nell’impresa di indurli alla vaccinazione.

Perché fino a oggi il governo non ha fatto la medesima cosa invece di esibire i muscoli e decretare l’apartheid per i non vaccinati? Lo avesse fatto probabilmente avremmo in giro meno gente scettica sulla vaccinazione.

* Medico di medicina generale, specialista in anestesia, rianimazione, igiene e medicina preventiva; responsabile di FdI del dipartimento salute della Lombardia

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