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Deputati, deputate e…

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Di fronte a certe iniziative della Sinistra viene da domandarsi se in Italia non vi sono sul tappeto problemi più seri e impellenti del cambio della targa sul portone della Camera dei Deputati, come la guerra in Ucraina e nella striscia di Gaza, come gli agricoltori messi in ginocchio dalle impraticabili politiche green dell’Europa, come la chiusura dell’ex Ilva di Taranto e le pretese ricattatorie di Stellantis

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Per parafrasare il generale romano Quinto del film “Il Gladiatore”, una persona solitamente normale dovrebbe capirlo quando, magari per sbaglio, si sta comportando da cretina, sennò cretina lo è per davvero.

Due parlamentari del Pd, tali Gian Antonio Girelli e Sara Ferrari, qualche settimana fa hanno presentato una proposta di legge per cambiare la dicitura della Camera dei deputati in Camera dei deputati e delle deputate. Per quanto l’Accademia della Crusca sostiene che la cosa si possa fare, viene lo stesso da domandarsi se in Italia non ci sono sul tappeto problemi più seri e impellenti del cambio della targhetta sul portone della Camera. Che so, la guerra in Ucraina e nella striscia di Gaza, gli agricoltori messi in ginocchio dalle impraticabili politiche green dell’Europa, la chiusura dell’ex Ilva di Taranto e le pretese ricattatorie di Stellantis, per citare soltanto i problemi più assillanti del periodo, in un Paese che da tempo ha deciso di recidere ogni legame col buonsenso.

Per carità, sui sessi siamo persone di larghe vedute e, pertanto, non avremmo problemi ad applicare in concreto l’ennesima vaccata del Pd come, per esempio, definire il nostro ménage coniugale come quello tra una moglio e un marita in modo da far salve tutte le situazioni di convivenza e tutti i generi sessuali, con buona pace dei suddetti parlamentari e di quella intersessualità che al momento è l’unico programma del loro partito. Oddio, tutti i generi sessuali magari proprio perché sono tanti e ogni giorno ne spunta uno nuovo. Comunque, a voler estremizzare la logica dei due proponenti piddini, secondo noi la nuova dicitura della Camera dovrebbe essere questa: Camera dei deputati, delle deputate e del sesso che volete scegliervi oggi. Agli onorevoli suddetti, che mi perdonino faccio fatica a prendere sul serio, mi permetto di consigliare una profonda meditazione su di un pensiero del compianto storico dell’economia professore Carlo Maria Cipolla, il quale, a proposito degli stupidi, sosteneva che «L’unica importante eccezione alla regola [della stupidità n.d.a.] è rappresentata dalle persone stupide che, normalmente, mostrano una massima propensione per una piena coerenza in ogni campo d’attività».

Come dire che anche uno scienziato che sia bravo e coerente nella sua specifica disciplina, anche un deputato che faccia bene il proprio lavoro e non ci sembra questo il caso, può essere tranquillamente un coglione e angustiarci la vita. Uno scienziato… figuriamoci a quale livello di angustia può portarci l’azione combinata di un deputato e di una deputata del Parlamento, di questo Parlamento, in questo momento storico, di questo Pd.

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