LOADING

Type to search

Home Notizie Principali Territorio Top News

Da Montefalcone di Valfortore a Giarabub

Share
Giarabub
Leggendo con attenzione il libro su Ennio Goduti, ci si accorge che l’autore e il protagonista sono uniti dal medesimo tratto caratteriale, l’anticonformismo. Goduti, infatti, fu amico di socialisti beneventani quando ciò era all’epoca un reato; rimase ostinatamente scapolo pur pagando una tassa sul celibato come imponeva il regime; fin quando gli fu possibile si sottrasse alla leva fascista per poi andare a morire da eroe in una guerra dichiarata proprio dal regime fascista

– *Patrizia Kopsch –

«Ennio Goduti non se ne poteva rendere conto, stante la sua poca esperienza nel campo dell’arte militare, ma la sconfitta italiana era già scritta nel libro del destino perché, per combattere una guerra che era diventata ipertecnologica, lui stesso era armato ed equipaggiato appena un po’ meglio dei suoi bisnonni che, un secolo prima, avevano militato nell’esercito pontificio».

In questo breve ma significativo passaggio, tratto dall’ultimo libro d’impronta storica dedicato a un personaggio reale – “Ennio Goduti, il leone di Giarabub” – Enzo Ciaraffa, attraverso la breve esistenza di un giovane professore sannita morto da valoroso durante un combattimento in Africa Settentrionale nel 1941, mette in rilievo le contraddizioni e le inefficienze macroscopiche della macchina bellica di un regime, quello fascista, che voleva conquistare mezzo mondo con la forza delle armi senza avere la minima idea di che cosa fosse una guerra moderna.

Ma nel libro, 125 pagine che si leggono tutto d’un fiato, Ciaraffa non trascura nemmeno il dramma individuale e collettivo dei nostri militari, ai quali durante la II Guerra Mondiale mancò tutto, eccetto il coraggio e un disperato valore.

Un triste destino che accomuna tutti i caduti di quel secondo conflitto mondiale la cui memoria è ancora viva nelle famiglie e nei discendenti di quei ragazzi, alcuni dei quali neanche ventenni, che sacrificarono le loro vite in nome di ideali oggi semisconosciuti se non derisi.

Com’è tipico di tutte le opere d’interesse storico di Ciaraffa, il libro dedicato al Tenente Ennio Goduti è ricco di documentazione per la maggior parte inedita, frutto di accurate ricerche, mentre la copertina e le tavole interne sono state disegnate da un altro ufficiale sannita in servizio, il Tenente Colonnello Donato Tesauro.

Prima di chiudere questo mia recensione del libro dedicato al giovane ufficiale di Montefalcone di Valfortore, vorrei rassicurare i potenziali lettori: il lavoro di Enzo Ciaraffa non ha niente a che vedere con i noiosi testi dell’annalistica militare, tantomeno con quei libri che assomigliano a una raccolta di dispacci dello Stato Maggiore, perché lo stile narrante dell’autore è chiaro e comprensibile come quello dei giornalisti di una volta. Se poi a questo si aggiunge il fatto che è anche un Tenente Colonnello dell’Esercito in pensione, abituato a destreggiarsi con il tema della guerra e soprattutto con quello della logistica militare, possiamo affermare che questo libro, come tutti quelli che lo precedono, è alla portata di tutti coloro i quali desiderano conoscere un pezzo della storia d’Italia attraverso le vicende di uno dei suoi sfortunati figli.

La lettura è scorrevole ma non priva di approfondimenti e non si limita a riportare semplici fatti ma, come ci ha ormai abituato Ciaraffa con il suo carattere inguaribilmente anticonformista, arricchita sempre del suo punto di vista: l’autore è, come sempre, pronto a dire e a scrivere ciò che gli altri evitano oppure inzuccherano fino alla nausea. Insomma, cogliendo gli aspetti della personalità di Ennio Goduti che emergono dalle pagine del libro, ci si accorge che è proprio l’anticonformismo quello che accomuna l’autore del libro e il suo protagonista.

E chissà, forse sono stati proprio questi tratti caratteriali a far sì che, pur provenendo da altri mondi professionali, io sia stata conquistata dal giovane ufficiale sannita che, fino alla fine, si batté da leone a Giarabub, una sperduta oasi del deserto libico.

*Giornalista, Formatrice Social Media e Comunicazione Digitale

Potrebbe interessarti anche Taekwondo: sport e stile di vita a Gallarate

Tags:

You Might also Like

Leave a Comment

Your email address will not be published. Required fields are marked *