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Corna storiche, cornetti e vacanze

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Quando Elena s’innamorò dell’aitante Paride e abbandonò il marito Menelao, re di Sparta, questi si arrabbiò al punto da fare dieci anni di guerra contro la città dell’autore delle sue corna, il cui nome gli ricordava la traditrice: Troia

– Enzo Ciaraffa –

L’estate è ritenuta da molti la stagione dei tradimenti amorosi, quella che più predispone a mettere le corna al partner, pertanto ci siamo domandati, tanto per entrare subito in argomento, perché ad una persona tradita in amore si affibbia il titolo di “cornuto”. Peraltro, trattasi di una qualifica che in Italia è ritenuta talmente offensiva che spesso ha indotto a reazioni gravi. Un tal tipo di reazione, ad esempio, fu quella del cornuto più famoso del melodramma, il carrettiere Alfio dell’opera di Mascagni “Cavalleria Rusticana”. E, a ben vedere, non c’è da meravigliarsi delle coltellate che, da ben 128 anni, il famigerato carrettiere siciliano continua a rifilare sulla scena all’aitante compare Turiddu.

La Sicilia, dov’è ambientata “Cavalleria Rusticana”, era una colonia della Magna Grecia e fu appunto in Grecia che nacque l’abitudine di fare arrabbiare i traditi in amore dando loro del “cornuto”. Tutto iniziò con il re di Creta Minosse, la cui moglie Pasifae si era invaghita di un toro sacro, con tutto ciò che secondo il mito ne derivò. Sicché ogni volta che il re si mostrava in pubblico, i cretesi facevano il segno delle corna con le dita per ricordargli la faccenda…

Probabilmente fu anche per quella narrazione corrente in Grecia che, quando Elena s’innamorò di Paride e abbandonò il marito Menelao re di Sparta, questi si arrabbiò al punto di fare dieci anni di guerra contro la città dell’autore delle sue corna che, ironia della storia, aveva un nome che gli ricordava continuamente la traditrice: Troia.

Dato il nostro contributo alla mitologia, vorremmo occuparci di quei più moderni cornificatori che non hanno resistito alla tentazione di cambiare “bottega”, qualche volta con risultati tragici. Fu il caso di Dianora di Toledo, moglie di Pietro de’ Medici, un debosciato della famiglia di Lorenzo il Magnifico. Con un tale marito fu pressoché fatale per la bellissima Dianora innamorarsi del giovane e aitante Bernardo Antinori, con il quale prese ad intrattenersi durante le vacanze estive nella villa di Cafaggiolo, sul Mugello. Purtroppo fecero entrambi una brutta fine per mano del marito cornuto, che strangolò la moglie e poi ne fece uccidere l’amante.

Ma di delitti corno-passionali ne abbiamo conosciuti di tutti i tipi, in tutte le epoche ed a tutte le latitudini, alcuni striati anche da perversioni, come nel caso del ménage di un noto Marchese milanese e della bella moglie. Il Marchese era un voyeur che godeva sessualmente quando ammirava la consorte congiungersi con altri uomini che lui stesso le procacciava. Per quanto manipolata, una donna è pur sempre una donna, sicché la signora del marchese guardone s’innamorò per davvero di un venticinquenne, dopo i bagnini e i militari in libera uscita che le aveva procurato il marito. La faccenda ebbe l’epilogo di tutte le storiacce di sesso e di perversioni: sentendosi ormai cornuto e fuori da un rapporto che non era più a tre, una sera del 1970 il Marchese uccise la moglie, il suo giovane amante e poi rivolse la pistola contro se stesso.

Ma il tradimento non è soltanto tra coppie ortodosse, come dimostrano le foto scattate qualche anno fa in Sardegna ad Ambra Angiolini mentre s’intratteneva in dolci effusioni con un’altra donna sotto l’ombrellone. O quelle dell’ormai ex portiere Gigi Buffon e Ilaria D’Amico abbracciati qualche estate fa sotto il sole di una spiaggia greca dal nome certamente equivoco ma anche appropriato: Skopelos. Ciò senza patemi d’animo per aver relegato la bella Alena Seredova, allora legittima consorte del Gigi nazionale, nello sgradevole ruolo della cornuta di turno.

Contagiati anche noi dalla frenesia gossipara dell’estate incombente vorremmo continuare a raccontarvi tante altre storie di amori e di tradimenti che nascono quando il sole brucia la pelle che, data la stagione, non è neppure tanto coperta. L’elenco, però, sarebbe così lungo che dovremmo fare un servizio a puntate della durata di almeno dieci anni. D’altronde l’obiettivo che ci prefiggevamo non era quello di fare pettegolezzi (oddio, un poco sì…) ma soltanto mettervi in guardia, prede o predatori che siate, contro qualche passeggero cornetto.

A ciò vogliamo aggiungere un affettuoso consiglio per evitarvi complicazioni proprio durante quello che dovrebbe essere il periodo più rilassante dell’anno: dateci dentro con il vostro legittimo partner, anche sulla battigia solitaria di notte; siate molto più appassionati del solito e non cercate di riprodurre in vacanza i riti e le dinamiche affettive caserecce, insomma fate cose nuove insieme! A letto e fuori dal letto. Dopo vi sentirete meno inclini (od esposti) ai tradimenti e trascorrerete così una vacanza al riparo da crisi relazionali.

E soprattutto da vistose protuberanze frontali.

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