I ragazzini fanno i rivoluzionari, i grandi vanno a votare
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Gli adolescenti non vanno a votare ma i grandi, i loro genitori e i loro nonni sì. Questo dovrebbe far capire a Elly Schlein, a Giuseppe Conte e al duo Fratoianni-Bonelli perché essi riescono a movimentare le piazze, a portare al Parlamento Europeo perfino quelli che per la magistratura italiana e ungherese sono due delinquenti, ma escono sempre sconfitti dalle urne
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La Sinistra italiana nelle sue diverse declinazioni, vuoi per un motivo, vuoi per un altro, è sempre presente e agguerrita sulle piazze in agitazione, e quanto più queste sono animate da comportamenti fuorilegge e da personaggi che sfasciano tutto e attaccano i poliziotti senza una ragione, tanto più essa pensa di potervi lucrare politicamente. Bisogna aggiungere che, anche se non in modo oceanico come accadeva ai tempi di Togliatti e Berlinguer, la Sinistra un po’ di piazze riesce anche a riempirle durante le manifestazioni, purtuttavia, quando gli italiani si recano alle urne, essa esce quasi sempre sconfitta nel confronto elettorale. Sicché, da un po’ di anni a questa parte, sta trovando puntuale concretezza un’osservazione che fece nel 1948 il leader socialista Pietro Nenni, all’indomani della rovinosa sconfitta del Fronte Polare (socialisti più comunisti): «Piazze piene, urne vuote». Questo accadeva anche a Destra, perché quando parlava l’allora segretario del Movimento Sociale Italiano, Giorgio Almirante, ogni piazza italiana era troppo piccola. Eppure quel partito raccolse sempre una striminzita percentuale di consensi tra gli elettori italiani della prima repubblica. A riprova del fatto che le piazze piene non significano necessariamente urne piene e, specialmente nel caso di alleanze elettorali non strutturate come il cosiddetto campo largo, il patrimonio di consenso dei singoli partiti non si addiziona automaticamente.

Le ragioni di ciò sono da ricercarsi innanzitutto nel fatto che un’alleanza politica finisce col mettere insieme partiti che, in condizioni normali, sarebbero fortemente concorrenziali. Questo è il motivo per il quale certi matrimoni politici pensati dai vertici di partito, per quanto siano mirati a obiettivi strategici, risultano spesso e volentieri indigesti alla loro base che, per protesta, diserta le urne non volendo passare armi e bagagli al “nemico”. Sarà anche per questo che l’astensionismo nel nostro Paese ha raggiunto preoccupanti livelli di guardia, se si pensa che la metà degli aventi diritto non si reca più a votare, mandando a puttane uno dei principi insiti nell’articolo 48 della Costituzione: l’universalità del suffragio.
Purtroppo, invece di occuparsi dei problemi concreti degli italiani, dei contratti, dei ceti meno abbienti e dell’indicizzazione di stipendi e salari, la Sinistra (assieme al suo cane pastore con le sembianze della Cgil) continua ottusamente a caricare il governo a testa bassa qualsiasi cosa faccia, il che con concrete motivazioni e pacifiche dimostrazioni sarebbe anche normale in una democrazia, esimendosi però dal dirci con quale programma, quali soldi, quali tempi e forte di quali alleanze internazionali vorrebbe governare questo Paese, nel caso riuscisse a battere il Centrodestra nelle urne.
Al momento la Sinistra sembra tesa esclusivamente a realizzare il “Tanto peggio, tanto meglio”, mediante un esercizio pericoloso in questo particolare momento storico: la sobillazione permanente delle piazze. Se la scusa per farlo non è il fascismo, che vedono soltanto i compagni in debito di ossigeno programmatico, sono i Cpr in Albania; se non sono i Cpr è il dramma di Gaza (impudicamente sfruttato dalla Sinistra); se non è Gaza è la Sumud Flottiglia; se non è la Flotilla è Beatrice Venezi appena nominata a dirigere l’orchestra della Fenice di Venezia; se non è la Venezi a Venezia è Salvini a Milano. Peraltro, la soverchiosa sobillazione delle piazze, in una fase di sommovimento etico di adolescenti che si sentono sempre più maranza, cioè delinquenti, e meno obbedienti alle regole del vivere civile, sta alterando la scala di valori dei ragazzi anche in ambito scolastico, culturale e lavorativo. Sicché, la ribellione al sistema senza sapere neppure perché è diventato il loro fine e lo sfascismo generalizzato l’obiettivo.
Però, gli adolescenti non vanno a votare, ma i grandi, i loro genitori, i nonni sì, e sono spaventati dal nichilismo distruttivo dei loro ragazzi irresponsabilmente alimentato dalla Sinistra. Questo dovrebbe far capire a Elly Schlein, a Giuseppe Conte e al duo Fratoianni-Bonelli perché essi riescono a riempire le piazze, riescono perfino a portare al Parlamento Europeo quelli che per la Magistratura sono due delinquenti, ma escono quasi sempre sconfitti dalle urne. E, altra sottovalutazione dei grandi pensatori con la casacca rossa, i genitori e i nonni sono le Sturmtruppen anche di quel non rappresentato ceto medio moderato di Sinistra, il quale o non si reca a votare, o vota addirittura contro questa Sinistra che sembra più un collettivo studentesco di adolescenti che non un cartello di partiti mediamente affidabili.
PS. In questi giorni, in queste ore, con la scusa di Gaza anche il segretario della Cgil, Maurizio Landini, si sta dando da fare per agitare le piazze. In realtà, le sofferenze dei palestinesi non c’entrano un cacchio con i suoi reconditi intenti: egli teme soltanto di essere scavalcato a Sinistra dagli attivissimi sindacati di base!


