Quando prendono mazzate diventano più pericolosi per la democrazia
Share

Uno strisciante fascismo rosso va lentamente coagulandosi intorno a pericolosi slogan della Sinistra, come quello recentemente coniato dall’europarlamentare Ilaria Salis, secondo la quale in politica non basta aver ragione, serve la forza. Che, poi, non è molto diverso dall’asserto mussoliniano secondo il quale era l’aratro a tracciare il solco ma era la spada a doverlo difendere
*****
I ragazzini della mia generazione quando uscivano da scuola si mettevano a giocare a pallone per strada, in genere scalzi per non rovinare le scarpe e con due pile di cartelle dei libri a far da pali della porta. Ebbene, in una di queste partite, con a bordo campo (si fa per dire) alcune ragazzine che facevano il tifo per noi o contro di noi, presi un calcio in quel posto che nei paesini dell’entroterra campano chiamano ‘nta ‘ncunaglia, ovvero sulle palle: meno male che il piede del mio avversario era privo della scarpa sennò oggi declinerei il mio nome al femminile! Inutile dire che quel calcio mi provocò un dolore atroce, tuttavia mi trattenni dall’urlare per non fare brutta figura con una di quelle ragazzine a bordo campo che si chiamava Teresa e aveva gli occhi azzurri…
Questo episodio risalente alla fine degli anni Cinquanta del Novecento mi è tornato alla mente in questi giorni, dopo l’esito negativo dei cinque referendum voluti dalla Sinistra: un’abbuffata referendaria che non ha sortito nessun effetto perché non ha raggiunto il previsto quorum, in quanto si è recato alle urne soltanto il 28% degli aventi diritto al voto. Peraltro, i cinque quesiti referendari erano di difficile comprensione, eccetto il quinto che era chiarissimo e proprio per tale ragione ha avuto anche meno fortuna degli altri in termini percentuali, perché dall’analisi del voto è stato subito chiaro che neppure gli elettori di sinistra vogliono rendere più facile la concessione della cittadinanza agli extracomunitari. Proprio a riguardo di quest’ultimo quesito, visto anche come l’immigrazione illegale ha ridotto le nostre città e vista la violenza e il disordine che regnano sovrani nei quartieri ad alta concentrazione d’immigrati, viene da chiedersi meravigliati come le Sinistre speravano di raggiungere il quorum in un referendum abrogativo nel quale uno dei cinque obiettivi era quello di dimezzare gli anni di attesa per ottenere la cittadinanza italiana da parte di un extracomunitario. Come ha già detto qualcuno prima di me, se questa era la speranza i sinistri volevano proprio andare contromano in autostrada.
In realtà ai capataz della Cgil, del Pd, del M5S e di Avs non gliene fregava niente di reintrodurre provvidenze per i lavoratori, che proprio loro avevano cancellato neppure dieci anni fa, come la specie dei licenziamenti illegittimi, delle indennità per i licenziamenti nelle piccole imprese, dei contratti a termine, della responsabilità solidale negli appalti e della cittadinanza per stranieri. Essi miravano a due preminenti obiettivi, ovvero fare una sorta di primarie nel cosiddetto campo largo e, allo stesso tempo, dare una scrollata al governo: obiettivi entrambi falliti. Adesso che hanno preso l’ennesimo calcione ‘nta ‘ncunaglia da parte degli elettori, con una mano si stanno mantenendo le palle ammaccate e con l’altra stanno comprimendo il basso ventre facendo, finta di niente, anzi spacciando la sconfitta politica come una vittoria dei numeri. Oddio, trattandosi d’infingimenti tipici della politica italiana ciò sarebbe anche comprensibile, sennonché la Sinistra si sta talmente calando nella sua stessa narrativa che inizia a evidenziare un disturbo di derealizzazione. Questo disturbo la sta dissociando dal contesto, impedendole di vedere certi pericoli insiti nella sua ricercata estremizzazione della lotta politica, nel volere lo scontro a ogni costo con le forze dell’ordine sulle piazze e tentando di far passare il governo di centrodestra per un’accolita di fascisti con il manganello nella cintura e l’olio di ricino nel cassetto della scrivania.

A parte il fatto che le cose non stanno minimamente così, visto il casino che impunemente fa la Sinistra italiana ogni giorno in Parlamento e sulle piazze, una domanda ci viene spontanea: questi non sono mai rosi dal dubbio di stare a sbagliare strategia politica? Sono consapevoli di stare a creare, in combutta con una minoranza di estremisti ideologizzati, un clima di rivolta sociale permanente che prima o poi darà i suoi verminosi frutti? Sì, perché non v’è dubbio che uno strisciante fascismo rosso va coagulandosi intorno agli slogan della Sinistra, come quello dell’ineffabile europarlamentare Ilaria Salis: «Non basta avere ragione, serve la forza».
Che, poi, non è neppure molto originale come slogan perché, nella sostanza, non è diverso dall’asserto mussoliniano secondo il quale l’aratro doveva tracciare il solco, ma era la spada (cioè la forza) che doveva difenderlo. Col valore aggiunto che la nostra europarlamentare, benestante ma col vezzo di occupare le case altrui, è un’esperta in fatto di manganelli e, a quanto pare, anche di politica estera. Infatti, a proposito della rivolta degli immigrati irregolari che Trump sta cacciando dagli Usa, ha mandato a fare in culo la bianchezza che per lei sarebbe una specie di peccato originale. Come dire che da oggi, oltre a corazzare le porte delle nostre proprietà abitative ancora sfitte, a nascondere la nostra eterosessualità, i principi liberali e i convincimenti religiosi, dovremo anche vergognarci del fatto che il Padreterno ci abbia fatti nascere con la pelle bianca. Adesso sapete cosa vi aspetta qualora questa gente dovesse andare al potere in Italia.
Potrebbe interessarti anche Valeva davvero poco la parola di D’Azeglio