Essere importanti ma inutili è come essere un assegno a vuoto

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Un aforisma al giorno toglie il medico di torno

Come già avvenuto in altri casi, il grande statista inglese Winston Churchill ha anticipato di quasi un secolo quello che sarebbe diventato uno dei principali problemi del nostro tempo.

Infatti, oggi rendersi utili al prossimo o alla società civile (se proprio vogliamo assegnare una categoria all’amore di provvedere di Sant’Agostino) è sommamente faticoso e impegnativo sul piano motivazionale, perché c’impone comportamenti tesi ad accumulare un tesoro del quale possiamo godere pur senza averne l’esclusivo possesso: il bene comune.

Eppure edonisti e boriosi come siamo, salvo rarissime eccezioni, preferiamo l’importanza [quella nostra] all’utilità del bene comune, il sembrare all’essere, in nome di uno sciocco antropocentrismo che, se da un lato appaga la nostra vanagloria, dall’altro ci rende sempre più poveri dentro perché lo spacciarsi, o il sentirsi importanti senza essere anche utili ai nostri simili, sono imposture come degli assegni a vuoto: riescono a circolare soltanto finché non vengono portati all’incasso presso la banca della nostra reputazione.

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